TODAY
25 marzo
Oggi, ma nel 1945, a Napoli, al teatro San Carlo, andava in scena la prima rappresentazione teatrale della commedia Napoli milionaria del drammaturgo, attore e sceneggiatore Eduardo De Filippo, di Napoli, classe 1900, prima opera della raccolta Cantata dei giorni dispari. In estrema sintesi era la rievocazione dei dieci anni di vita napoletana, tra il 1940 e il 1950, vissuti attraverso le vicende della famiglia del tranviere Gennaro Jovine.
L'opera costituiva la svolta nel teatro di Eduardo, tra il dramma collettivo della seconda guerra mondiale non ancora terminata, con l’Italia occupata a Nord dalle truppe tedesche, e quello personale della rottura ormai insanabile col fratello minore: il diverbio con Peppino, anche lui di Napoli, del 1903, aveva determinato la fine della compagnia il Teatro Umoristico I De Filippo. Nel 1950 seguirà la trasposizione cinematografica (nella foto, particolare della locandina, con Eduardo in divisa da tramviere nel ruolo del protagonista Gennaro Jovine), per la regia dello stesso Eduardo De Filippo, che curerà la produzione con Dino De Laurentiis che, insieme ad Eduardo, creerà la casa di produzione Arco film.
Tra la rappresentazione teatrale ed il film non ci saranno grandi differenze. Le musiche verranno affidate al maestro Nino Rota. La pellicola, proiettata a fine settembre 1950, riscuoterà successo di pubblico e di critica del settore. Dal punto di vista politico, invece, il lungometraggio verrà accusato di aver diffamato il capoluogo partenopeo e i suoi abitanti. Eduardo ribatterà sull'Unità, quotidiano comunista, nell'edizione del 10 ottobre 1950, nel pezzo firmato da Augusto Pancaldi: «Certi giornali hanno scritto che io denigravo Napoli. Ma io [...] i "bassi" li ho ripuliti. Eppoi cosa deve fare l'artista se non denunciare uno stato di cose? Questo è il nostro compito. Io non ho denigrato Napoli, ma in altri film farò vedere com'è veramente, farò vedere gli interni, farò vedere tutta la realtà di Napoli. [...] La miseria c'è veramente. E io la denuncio».
Il cast era composto da Eduardo De Filippo, da sua sorella Titina, da nomi e volti ben noti come Mario Soldati, Delia Scala, Carlo Ninchi, Totò, nel ruolo di Pasquale Miele, e altri napoletani come Aldo e Carlo Giuffrè, Giacomo Rondinella e Dante Maggio. Proprio quest'ultimo aveva spiegato, in occasione dell'uscita sul grande schermo, come Eduardo non vorrà nel film proprio Totò, ma sarà De Laurentiis a imporglielo e la recitazione di Antonio De Curtis sarà magistrale. A tal punto che lo stesso principe della risata non mancherà di ribadire come Napoli milionaria rientrasse nei dieci film che avrebbe salvato della sua lunga carriera.
Per evitare di filmare nei vicoli di Napoli, dove sarebbe stato difficile effettuare le riprese, Napoli milionaria verrà girato tutto nei vecchi teatri della Farnesina, a Roma, dove verrà ricostruito un vicolo napoletano. E per rendere il tutto più veritiero verranno portate da Napoli cinquanta famiglie ad animare quel finto vicolo.