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26 luglio

Oggi, ma nel 1941, a La Valletta, a Malta, durante l’operazione “Malta 2” della regia Marina militare italiana, di assalto alla base navale britannica, mediante l’impiego di due siluri a lenta corsa, nel contesto del secondo conflitto mondiale si verificava l’estremo sacrificio di Teseo Tesei.

Maggiore del Genio navale, con brevetto da palombaro, originario di Marina di Campo nell’Elba, in quel di Livorno, di 32 anni, in forza alla X flottiglia Mas, quella pre 8 settembre ’43, per non far fallire la missione a causa di inconvenienti tecnici che, non forzando le reti antintrusione del porto non avrebbero consentito il passaggio dei barchini esplosivi, l’ufficiale-ingegnere navale sceglieva verosimilmente di agire da kamikaze.

Nell’esplosione tecnicamente “spolettata a zero”, cioè senza avere tempo di potersi allontanare, moriva anche Alcide Pedretti, secondo capo palombaro. Quest’ultimo proveniva da Bottignana, frazione di Fivizzano, in provincia di Massa-Carrara, di 28 anni, era specializzato nell’impiego dei “maiali”, progettati proprio da Tesei (nella foto, particolare, un Slc, issato a bordo, con Tesei primo da sinistra) in sodalizio con l’ingegnere navale e maggiore Elios Toschi, sempre della “Decima”, partendo dalla “mignatta” utilizzata dagli ufficiali Raffaele Paolucci e Raffaele Rossetti nella notte di Pola, dell’1 novembre 1918, al termine della grande guerra. Sia Tesei che Pedretti saranno insigniti della medaglia d’oro al valor militare, alla memoria, con regio decreto del 31 maggio 1946.

In onore di Tesei porterà il suo nome e cognome, dal 15 febbraio 1960, il Comsubin, acronimo del Comando subacquei e incursori della Marina militare tricolore, ovvero il raggruppamento incaricato di eseguire le attività di guerra non convenzionale in acqua, facente parte delle forze speciali militari del Belpaese, con sede nella fortezza del Varignano, a Portovenere, in quel di La Spezia.