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28 ottobre

Oggi, ma nel 1589, a Bedburg, nella Renania settentrionale-Westfalia, in Germania, veniva condannato a morte dal tribunale cittadino, Peter Stubbe, protagonista di quello che sarà ritenuto il più celebre caso di presunta licantropia. L’editore Sergio Bonelli, nella sua veste di autore come Guido Nolitta, trarrà ispirazione della vicenda per la realizzazione della storia intitolata “L’uomo lupo” (nella foto, particolare, il fascicolo), di Zagor, in uscita nelle edicole, con sceneggiatura dello stesso Nolitta, disegni di Franco Donatelli e copertina di Gallieno Ferri nella serie “Zenith 100”, numero 49, a 200 lire a copia, l’1 luglio 1969.

Riconosciuto omicida seriale, tra i primi appurati del genere, verrà giustiziato il 31 ottobre successivo. Verosimilmente aveva fatto fuori, tra il 1564 ed il 1589, due donne gravide e 13 bambini, inclusi i suoi figli, in modo efferato. Le sue vittime erano state sgozzate, eviscerate e il cranio era stato spaccato per poterne estrarre il cervello. Con buona probabilità ne aveva bevuto il sangue e mangiato le interiora.

Verrà sottoposto al supplizio della ruota, tramandato dall’incisione coeva di Lucas Mayer, quindi amputato di mani e piedi, asportati gli occhi con una tenaglia incandescente, decapitato e alla fine la testa sarà infilzata su un palo ed esposta al pubblico ludibrio, quale monito, mentre il corpo verrà arso sul rogo. Accusato di stregoneria, pratica di magia nera e rapporti con il diavolo, confesserà o sarà indotto ad ammettere le proprie malefatte. La compagna Katherine Tropin e la figlia di lei Beel, verranno bruciate nello stesso giorno, essendo ritenute complici.