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29 agosto
Oggi, ma nel 1944, a Molazzana, in provincia di Lucca, aveva luogo la battaglia di Monte Rovaio, combattuta fra partigiani locali del gruppo "valanga", comandato da Leandro Puccetti, e 2mila nazisti, scortati da esponenti locali della Guardia nazionale repubblicana. Puccetti cadeva, a 22 anni, insieme ad altri 18 combattenti per la libertà su 70: verrà decorato della medaglia d'oro al valore militare alla memoria. Tecnicamente morirà, il 3 settembre successivo, a Castelnuovo, sempre in quel di Lucca, proprio per le ferite riportate nello scontro a fuoco del 29 agosto. Era di Gallicano di Lucca.
Questa sarà la motivazione del riconoscimento che gli verrà tributato per l'estremo sacrificio compiuto per la patria: «Giovane studente [di medicina e chirurgia all'università di Pisa, nda], dotato di brillanti capacità organizzative e di grande ardore patriottico e combattivo, fu animatore della lotta partigiana dell'Alta Garfagnana. Alla testa dei suoi 70 uomini, già provato in numerosi combattimenti, più volte ferito, lottò strenuamente per aprire un varco alla sua formazione, attraverso uno schiacciante accerchiamento nemico. Inflitte gravi perdite ai tedeschi, ma caduti una ventina di partigiani e fattasi disperata la situazione, sanguinante e stremato di forze, ma sempre ardente di fede e conscio della responsabilità di comandante, attirò su di sé, combattendo, il fuoco di una postazione nemica e consentì, con il cosciente ed eroico sacrificio, lo sganciamento dei superstiti».
Quell'episodio, considerato tra i più cruenti della seconda guerra mondiale avvenuti nel circondario delle Alpi apuane, era scaturito dal gesto compiuto dal partigiano Gualtiero Montanari, detto “Tarzan”, che, due giorni prima, il 27 agosto, sul colle di Gesù, nel tentativo di disperdere la pattuglia di SS che era in perlustrazione, e quindi di non far scoprire i compagni che erano in salita, aveva ucciso, a fucilate, l'ufficiale tedesco Rolf Bachmann, scatenando la sete di vendetta germanica.
Queste le vittime partigiane fatte fuori dal piombo nazifascista (nella foto, particolare, con i loro nomi e cognomi indicati nella lapide commemorativa apposta, a Molazzana, dalla sezione di Lucca del Partito comunista italiano, nel primo anniversario della battaglia, il 29 agosto 1945): Giovanni Borro, Pasquale Cipriani, Ettore Bruni, Renzo Sassi, Edoardo Bergamini, Mario Bertoni, Remo Borsi, Mario Davini, Rubens Olivieri, Lauro Pieroni, Alberto Casini, Gabriele Puccetti, Aldo Rusticelli, Mario Venturelli, Sergio Bucci, Walter Pierantoni, Ferruccio Tognoli, Renato Lorenzoni.