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30 maggio
Oggi, ma nel 1993, a Pescara, allo stadio Adriatico, nella giornata numero 33 del campionato di calcio di serie A 1992-1993, la formazione biancazzurra, guidata dall’allenatore Vincenzo Zucchini, storica gloria dell’11 col simbolo del delfino tra il 1973 e il 1979, che aveva preso il posto dell’esonerato Giovanni Galeone, vinceva 5-1 contro la Juventus di mister Giovanni Trapattoni la cui fama, conquistata anche in maglia azzurra, era nota anche fuori dall’ambiente degli appassionati di pallone.
I padroni di casa erano già tecnicamente retrocessi in B, insieme a Brescia, Fiorentina e Ancona, dopo una stagione agonistica affrontata con prestazioni discutibili. I bianconeri, invece, il 19 maggio precedente avevano conquistato, a Torino, la loro terza Coppa Uefa col 3-0 al Borussia Dortmund, e lottavano per chiudere al terzo posto la corsa verso lo scudetto. Titolo tricolore che, il 6 giugno 1993, spetterà al Milan, per la tredicesima volta nella storia del club rossonero, mentre i piemontesi dovranno accontentarsi della quarta piazza. Quel 30 maggio 1993, che passerà alla storia della Pescara calcio e non solo, gli abruzzesi rispondevano al primo goal segnato, al secondo minuto di gioco, tra i pali difesi da Fabio Marchioro, dallo juventino Fabrizio Ravanelli, detto "penna bianca", per via dei capelli precocemente ingrigiti, con cinque reti infilate nella porta di Angelo Peruzzi.
Davanti all’arbitro Virginio Quartuccio, della sezione Aia di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, i marcatori erano: Massimiliano "Max" Allegri, al 35°, su rigore, e poi al 59°; Stefano Borgonovo, al 49°; Antonio “Totò” Martorella (nella foto, proprio in quella partita, festeggiato da Allegri dopo essere andato a segno), entrato all’83° al posto di Giuseppe Compagno, all’86°; Ottavio Palladini all’88°. Allegri, di Pisa, classe 1967, nella stagione successiva andrà al Cagliari. Tornerà a giocare col Pescara nel 1998-2000, ma sarà destinato a diventare allenatore di successo sedendo sulle blasonate panchine del Milan e della Juventus, a partire dal 2010. Carlos Caetano Bledorn Verri, meglio noto come Dunga, nativo di Ijuí, nello Stato del Rio grande, del 1963, considerato tra i migliori del Pescara in quel frangente aspramente criticato dalla tifoseria per lo scarso rendimento in campo dei suoi beniamini, sarà capitano del suo Brasile ai mondiali Usa 1994. Borgonovo, di Giussano, in quel di Monza e Brianza, farà conoscere anche fuori dal Belpaese il suo attaccamento alla vita combattendo con ogni forza la dura battaglia contro la Sclerosi laterale amiotrofica prima di doversi arrendere alla morte, il 17 giugno 2013.
Martorella, di Pescara, del 1970, il 12 maggio 2016 diverrà il primo calciatore ad aver segnato in tutti i livelli del campionato italico, dalla massima divisione alla terza categoria. Dal 2009 al 2014 sarà assessore al lavoro, formazione, politiche giovanili e con l’università dell’amministrazione provinciale di centro destra presieduta da Guerino Testa. Dal 2016 sarà presidente della società sportiva giovanile pescarese Renato Curi. Palladini, di San Benedetto del Tronto, in quel di Ascoli Piceno, del 1971, sarà il calciatore che collezionerà il maggior numero di presenze in divisa biancazzurra, 322, mettendo a segno 48 reti, tra il 1992-1998 e il 2000-2004.