TODAY
5 maggio
Oggi, ma nel 1956, a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, padre Pio da Pietrelcina, futuro santo, inaugurava la Casa sollievo della sofferenza, struttura sanitaria privata ad indirizzo religioso, ad elevata specializzazione, con 250 posti letto che alla morte di padre Pio, nel 1968, arriveranno ad essere 600. Il discorso d'apertura (nella foto, padre Pio, al secolo Francesco Forgione, al microfono davanti all'ingresso principale del nosocomio) era questo: "Signori e fratelli in Cristo, la Casa sollievo della sofferenza è al completo. Ringrazio i benefattori d’ogni parte del mondo che hanno cooperato. Questa è la creatura che la provvidenza, aiutata da voi, ha creato; ve la presento. Ammiratela e benedite insieme a me il Signore. È stato deposto nella terra un seme che Egli riscalderà con i suoi raggi d’amore. Una nuova milizia fatta di rinunzie e d’amore sta per sorgere a gloria di Dio, e a conforto delle anime e dei corpi infermi. Non ci private del vostro aiuto, collaborate a questo apostolato di sollievo della sofferenza umana, e la carità divina che non conosce limiti e che è luce stessa di Dio e della vita eterna accumulerà per ciascuno di voi un tesoro di grazie di cui Gesù ci ha fatti eredi sulla croce. Quest’opera che voi oggi vedete è all’inizio della sua vita, ma per poter crescere e diventare adulta questa creatura ha bisogno di alimentarsi e perciò essa si raccomanda ancora alla vostra generosità affinché non perisca d’inedia e divenga la città ospedaliera tecnicamente adeguata alle più ardite esigenze cliniche e insieme ordine ascetico di francescanesimo militante. Luogo di preghiera e di scienza dove il genere umano si ritrovi in Cristo crocifisso come un solo gregge con un sol pastore. Una tappa del cammino da compiere è stata fatta. Non arrestiamo il passo, rispondiamo solleciti alla chiamata di Dio per la causa del bene ciascuno adempiendo il proprio dovere: io, in incessante preghiera di servo inutile del Signore nostro Gesù, voi col desiderio struggente di stringere al cuore tutta l’umanità sofferente per presentarla con me alla misericordia del Padre celeste; voi coll’azione illuminata dalla grazia, con la liberalità, con la perseveranza nel bene, con la rettitudine d’intenzione. Avanti in umiltà di spirito e col cuore in alto. Il Signore benedica chi ha lavorato e chi lavorerà per questa Casa e rimuneri a mille e mille doppi in questa vita tutti voi e le vostre famiglie, e con la gioia eterna nell’altra. Vogliano la santissima Vergine delle grazie ed il serafico padre san Francesco dal cielo, ed il vicario di Cristo il sommo pontefice in terra, intercedere perché siano esauditi i nostri voti".
Dal 1954 funzionava già il poliambulatorio voluto sempre da padre Pio nella riunione tenuta nella sua cella il 10 gennaio 1940 con i suoi figli spirituali Guglielmo Sanguinetti, Mario Sanvico, Carlo Kisvarday, John Telfener, Ida Seitz, Angela Serritelli, Cleonice Morcaldi. Alla testa di quella sorta di primo comitato promotore, costituitosi per dare vita al nucleo embrionale, padre Pio aveva ripreso quello che era stato l'ospedale civile San Francesco, entrato in funzione il 23 aprile 1925, dalla vita breve poiché stroncato dalla cronica mancanza di fondi e da danni al caseggiato causati da una presunta scossa sismica, non segnalata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, nel 1938. Con decreto del presidente della Repubblica numero 14 del 14 gennaio 1971 la Casa sollievo della sofferenza otterrà il primo riconoscimento giuridico, quale fondazione di religione e di culto senza scopo di lucro. Con decreto del medico provinciale del 4 agosto 1971 assumerà la qualifica di ospedale provinciale. Con decreto del presidente della Regione Puglia numero 943, del 2 giugno 1980, diverrà ospedale generale regionale e grazie a tale provvedimento entrerà a far parte del sistema sanitario nazionale. La natura giuridica della Casa sollievo della sofferenza era fin dall'inizio quella di un ente privato, di proprietà della Santa sede, erogante servizio pubblico.
L'edificio era stato progettato dall'architetto Sirio Giametta, ma l'impianto di base, scelto da padre Pio, era quello presentato nel 1947 dall'abruzzese Angelo Lupi, originario di Castelfrentano, in provincia di Chieti, classe 1906, che però non era né un architetto né un ingegnere, ma un pittore proveniente dall'Accademia di belle arti di Roma divenuto piccolo imprenditore edile e che morirà proprio nell'ospedale di San Giovanni Rotondo, nel 1969. I lavori di realizzazione della Casa sollievo della sofferenza erano iniziati proprio nel 1947.