TODAY
5 novembre
Oggi, ma nel 1994, ad Albenga, in provincia di Savona, in Liguria, si verificava l'alluvione causata dal maltempo con l'esondazione del fiume Centa, lungo tre chilometri, che provocava un'invasione di fango dell'abitato, scavava una voragine sotto il manto stradale mettendo a rischio-risucchio le macchine, causava il crollo del ponte che sormontava il corso d'acqua con la conseguente divisione in due della città.
La struttura di collegamento tra le due parti cittadine verrà sostituita con la costruzione del ponte rosso (nella foto, particolare, di Giancarlo Gallo), che verrà inaugurato ed aperto al traffico il 24 dicembre successivo. Un ponte a struttura unica, con un solo arco a spinta eliminata, con un singolo ordine di cavi di sospensione, lungo cento metri e largo quindici, realizzato in acciaio verniciato di rosso e calcestruzzo, con una corsia per auto, un marciapiedi pedonale e una pista ciclabile per ciascuno dei due sensi di marcia.
Progettato dall'ingegnere Luca Romano, intitolato a Emidio Viveri - storico partigiano, comunista, e già primo cittadino di Albenga, dal 3 luglio 1945 come capo del comitato di liberazione nazionale locale - il ponte diverrà il simbolo, non solo ingegneristico, di Albenga, anche per la particolarità del progetto, unico in Italia. Costerà 9 miliardi di lire più 7 miliardi necessari per allargare le sponde del Centa, sia prima che dopo l'aggancio della struttura, per poter portare a termine i lavori, realizzati a tempo di record data la situazione di emergenza e la pressione esercitata dall'amministrazione municipale.
Quel 5 novembre '94 non solo Albenga era stata vittima della pioggia fuori controllo, ma tutto il Piemonte e particolarmente la provincia di Alessandria, con l'esondazione del fiume Tanaro, aveva avuto problemi di tenuta e il nubifragio proseguirà anche il giorno dopo, il 6 novembre. Nello stesso giorno, ma sei anni dopo, ovvero il 6 novembre 2000, Albenga sarà nuovamente vittima dell'alluvione, sempre con esondazione del Centa - che tra l'altro è ritenuto il secondo fiume più corto del Belpaese dopo il Timavo, di due chilometri, ma per il solo territorio italiano, a sfociare in mare -, come accadrà ancora il 15 novembre 2015. Fenomeno, quello della città inondata, che ha accompagnato la piana, anticamente generata proprio dal fiume Centa, fin dall'evento del 29 settembre 1564, considerato il più drammatico.