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5 settembre

Oggi, ma nel 1959, ad Ancona, si verificava l'alluvione che causava 10 vittime, per lo più morte annegate. Le conseguenze più gravi del nubifragio, dovuto alla pioggia incessante, scatenatasi all’ora di cena di sabato 5 settembre -dopo che il giorno precedente, 4, era stato di tregua, in una settimana di maltempo comunque ritenuto regolare successivo ad un agosto di siccità- riguardavano i quartieri più popolari di Ancona come La Palombella, San Lazzaro e Valle Miano con l'area della stazione ferroviaria. Il campo sportivo di Valle Miano, che era circondato dalle mura, franava sotto la spinta dell'acqua.

I Vigili del fuoco delle Marche, ma anche quelli provenienti da Abruzzo, Emilia Romagna e Lazio, opereranno senza sosta per una settimana salvando 100 persone. Ingenti saranno i danni alle abitazioni e alla città intera (nella foto, uno scorcio), con macchine sommerse dall'acqua e vetrine dei negozi sfondate dai detriti. Le forti precipitazioni colpivano non solo Ancona, ma anche Civitanova Marche e tutto il comprensorio. Ma era proprio il capoluogo marchigiano, dopo 3 ore di bomba d’acqua, termine allora inusuale, ma che sarebbe diventato tristemente in voga, a necessitare addirittura che alcuni clienti, rimasti intrappolati in un bar, venissero tratti in sicurezza da una barchetta della Polizia.

Alcune vetture, scaraventate dalla forza dell’acqua, piombavano dentro lo scalo dei treni terrorizzando i passeggeri. I tronchi e i detriti portati dall’acqua invadevano i binari bloccando di fatto le comunicazioni su rotaia. Le fogne esplodevano, con tutte le conseguenze immaginabili e in alcuni tratti causando delle voragini. Le linee elettriche rimanevano fuori uso a causa dell’acquazzone.

L’evento di inondazione più antico nelle Marche di cui si ha notizia certa è quello che aveva colpito la zona di Fabriano, sempre in provincia di Ancona, il 17 settembre 1807, caratterizzato da quattro morti. Altra inondazione, con danni diretti alle persone, si era verificata il 12 settembre 1955. Poi sarà la volta delle sciagure del 15 ottobre 1970, del 31 dicembre 1972, del 17 agosto 1976, dell’1 dicembre 1982, del 31 novembre 2010. Gli eventi, contraddistinti da vittime, più recenti, saranno quelli del 2 marzo 2011, a Sant’Elpidio a Mare, in quel di Fermo, dove, in località Casette d’Ete, il fiume Ete travolgerà un’auto provocando 2 decessi, e quello del 2 maggio 2014, a Senigallia e Chiaravalle, in quel di Ancona, con l’esondazione del fiume Cesano, con altri 2 morti.