TODAY
9 luglio
Oggi, ma nel 1975, sulla strada tra Fonni e Mamoiada, in provincia di Nuoro, in località Sa Conca 'e Bachis, veniva rapito da 5 banditi dell'Anonima sequestri sarda l'imprenditore Attilio Mazzella (nella foto, la notizia data nella prima pagina del quotidiano "L'Unione sarda", del 10 luglio 1987, riportante la notizia del rapimento e l'immagine dell'imprenditore, a sinistra), originario di Ponza, in quel di Latina, di 67 anni, produttore e commerciante di carbone a Dorgali, titolare di una fabbrica di mattoni a Bari Sardo, del villaggio turistico Telis di Arbatax, ai piedi del promontorio Bellavista, tutte attività dislocate per lo più nel nuorese. Ma nel tempo era stato attivo in una serie di realtà produttive diversificate tra loro come aziende agricole, società che si occupavano del rimboschimento, imprese di costruzioni anche stradali come la Edilnova, un panificio, stazioni di servizio per automobili.
Mazzella stava tornando a casa sua, ad Arbatax, frazione di Tortolì, sempre in quel di Nuoro, per pranzo da appuntamenti di lavoro nei dintorni ed era nella sua macchina, che era guidata dall'autista Giacomo Buttau, di Villagrande Strisaili, sempre nel nuorese, che fungeva anche da guardia del corpo poiché l'industriale aveva ricevuto svariate lettere minatorie e quel periodo storico vedeva l'Anonima particolarmente attiva, non solo in Sardegna, in un contesto, quello italiano, già provato dall'avanzata del terrorismo dei cosiddetti anni di piombo. Buttau aveva tentato di oltrepassare lo sbarramento stradale che si era trovato davanti e che era stato sistemato dai rapitori, ma si era visto puntare contro armi da fuoco. Quando il suo titolare era stato afferrato dai fuorilegge tentava la fuga, ma veniva gambizzato e poi ricoverato nell'ospedale San Francesco di Nuoro. Ad Attilio Mazzella, nel 1971 era morto, in un incidente stradale, uno dei figli, Pier Paolo, che si era dedicato alla gestione della struttura alberghiera Telis insieme all'altro figlio Giorgio, che proseguirà l'attività paterna raggiungendo risultati di estremo rilievo per l'economia dell'isola. Nonostante il pagamento del riscatto, di mezzo miliardo di lire, Attilio Mazzella non verrà rilasciato vivo e la famiglia non potrà riavere neppure il cadavere.
Per il rapimento e l'omicidio forze dell'ordine e magistratura gireranno intorno ai malviventi Annino Mele e Alberto Balia, entrambi di Mamoiada, e Giovanni Talanas, di Orune. Ma non verranno ritenuti specificatamente responsabili di quel delitto. Mele verrà preso il 30 gennaio 1987, nelle campagne di San Cosimo a Mamoiada. Balia salterà in aria il 12 novembre 1991, ad Auriol, in Provenza, dove si trasferirà per sfuggire alla vendetta dell'Anonima, a bordo della sua Fiat Ritmo. Talanas verrà catturato dai carabinieri nelle campagne tra Orune e Nuoro, il 6 luglio 2003, dopo essere stato latitante dal 1971 e inserito nella lista dei 15 ricercati più pericolosi del Belpaese. Di fatto il rapimento e l'uccisione di Mazzella, un caso dal notevole risalto mediatico nazionale, rimarrà senza colpevoli assicurati alla giustizia.