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9 settembre
Oggi, ma nel 1991, a Siracusa, moriva, a 67 anni, per un tumore allo stomaco, Concetto Lo Bello, considerato il miglior arbitro di calcio italiano di tutti i tempi. Era stato operato nell'ospedale di Pavia l'anno precedente. Lo Bello, di Siracusa, classe 1924, assicuratore nella vita di tutti i giorni, aveva debuttato alla direzione di una gara nel 1944 e dieci anni dopo era in serie A, con l’esordio in Atalanta-Sampdoria, il 9 maggio 1954 e fischierà nella massima divisione per 328 partite prima di lasciare il campo al figlio Rosario, anche lui siracusano, del 1945, che sarà un grande arbitro, anche di livello internazionale, ma comunque sempre sovrastato dalla inimitabile carriera paterna.
Concetto Lo Bello aveva affrontato la sua prima gara fuori dai confini del Belpaese, al Cairo, il 28 dicembre 1958, in Egitto-Germania ovest, terminata 2-1, poi aveva arbitrato 93 partite da internazionale (nella foto, particolare, Lo Bello tra i capitani Uwe Seeler e Al'bert Šesternëv, rispettivamente delle formazioni di Germania ovest e Urss, a Liverpool, il 25 luglio 1966, nella prima delle due semifinali del mondiale di quell’anno) fissando il primato di giacchetta nera più anziana in una sfida all’estero: il 29 maggio 1974, a 50 anni e 16 giorni, in occasione della finale di ritorno di Coppa Uefa tra gli olandesi del Feyenoord contro i britannici del Tottenham, disputata a Rotterdam, chiusa 2-0. Gara, quest’ultima, prima dell’addio al calcio, con la presenza del figlio Rosario, che pure vanterà 195 presenze in A e 12 a livello extra Italia, come uno dei due guardalinee.
Poi Lo Bello, che aveva accumulato mille soprannomi, tra i quali “Il Minosse degli stadi” e “Il tiranno di Siracusa”, i cui fischi assomigliavano a sentenze di un alto magistrato e come tali erano indiscutibili, era stato anche deputato democristiano, eletto nell’appuntamento con le urne del 1972 e riconfermato alla Camera per 4 legislature sempre con il partito dello scudo crociato. Ed era stato eletto pure sindaco Dc di Siracusa, nelle amministrative del 1986, ma aveva conservato la carica per soli 5 mesi.
In ricordo dell’arbitro siciliano considerato autoritario e ritenuto incorruttibile, ma anche capace di introdurre il nuovo modello dell’arbitro atleta rispetto al giudice di gara statico e di schierarsi a favore della moviola, del suo eccezionale percorso sportivo, compresa la presidenza della Federazione nazionale pallamano dal 4 gennaio 1976 alla sua scomparsa, l’Associazione italiana arbitri, nel 2013, istituirà il premio Lo Bello destinato, ogni anno, a fine stagione agonistica, all'arbitro tricolore con la qualifica di internazionale che maggiormente si sarà distinto nel suo ruolo.