PALLA AL CENTRO
Eppure alla Vecchia Signora manca spesso il colpo del ko
Juventus campione d’inverno, nuova capolista solitaria con due punti di vantaggio sull’Inter. Bianconeri corsari a Roma nell’ultima gara del girone d’andata in quello che è stato il week end degli incroci di alta classifica. Ma proprio nella serata dello scatto in avanti i campioni d’Italia hanno confermato la sensazione di un potenziale non totalmente espresso. Di una squadra ricca di individualità, ma non ancora armonizzate in un gioco efficace. Che fatica ad ammazzare la partita e che a tratti si guarda allo specchio. In vantaggio per 2-0 dopo 10’, la Juve ha poi sofferto fino alla fine per arrivare al giro di boa a quota 48 punti, cinque in meno dello stesso periodo della passata stagione. La Lazio è la squadra che ha guadagnato più punti (dieci, ma possono essere tredici se vince il recupero con il Verona) rispetto all’anno scorso, il Napoli quella che ne ha persi di più (20). Campionato aperto con quattro squadre che hanno dimostrato di avere una marcia in più, sul piano del gioco e dell’intensità.
Anche gli allenatori permalosi meritano una riflessione. Ce ne sono molti. E a seconda di come vengono “pizzicati” reagiscono. Specialmente se hanno bisogno di un nemico (anche immaginario) per caricarsi o per stimolare la squadra. Lunedì in tv su Sky Antonio Conte si è inalberato perché Fabio Capello aveva parlato - peraltro in termini positivi - di un’Inter che era stata abile anche a sfruttare il contropiede nella vittoriosa trasferta di Napoli. Come se parlare di contropiede fosse un insulto. Ieri, invece, Mazzarri si è risentito, perché Giancarlo Marocchi gli aveva chiesto conto del motivo per cui i tifosi del Torino lo contestano. È stucchevole vedere professionisti - che siano tecnici, calciatori o direttori sportivi non fa differenza - pagati fiori di milioni di euro così impermalositi davanti alle domande di chi cerca di sapere o di spiegare. L’occasione per argomentare le proprie scelte non manca a chi vive di calcio, ma appena c’è una domanda “imprevista” viene alzato un muro oppure si reagisce in maniera stizzita. Magari aizzando i propri tifosi sui social. No, non è così che si migliora il calcio.
@roccocoletti1
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