TURNO DI NOTTE

Il sapore della vita finito in un sacco

Hanno trovato cento cadaveri in due camion non refrigerati davanti a un’agenzia funebre. È successo l’altro ieri a New York. Nel corso del mese di aprile i residenti della zona di Flatlands, a Brooklyn, avevano visto il personale dell’agenzia caricare sui camion diversi sacchi per cadaveri e ciascun camion conteneva 50 corpi di persone che si sospetta siano morte per il coronavirus. Ad allertare vicini è stato il forte odore che proveniva dai camion parcheggiati davanti alla Andrew T. Cleckley Funeral Home. Il proprietario dell’agenzia ha spiegato che la cella frigorifera in cui custodisce i cadaveri prima dei funerali aveva smesso di funzionare.

Il pensiero di quei corpi senza vita accatastati in due camion sollecita altre immagini, quelle di persone un tempo vive che hanno concluso il loro percorso terreno in sacchi senza nome. Quei corpi appartenevano a persone che avevano assaggiato, come noi, il sapore della vita. A loro non erano state estranee l’euforia della prima volta in bicicletta e del primo tuffo in mare, così come la dolcezza del primo amore e di un festa con gli amici. E, con essi, i sogni di un futuro che si è tramutato in un presente scippato dell’identità e accomunato a quello di altri sconosciuti solo dall’odore della morte.

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