PALLA AL CENTRO
Mbappé e la irresistibile ascesa di un fenomeno
Ci sono notti che segnano la carriera di un calciatore. E che determinano un’epoca. Quella del Camp Nou, probabilmente, entrerà alla storia, perché durante Barcellona-Paris Saint Germain di Champions League c’è stato un ideale passaggio di consegne tra Lionel Messi e Kylian Mbappé. Il 33enne argentino che consegna lo scettro al 22enne francese, campione del mondo in carica, un titolo che la Pulce ha inseguito vanamente per tutta la carriera. Da una parte quello che viene considerato da anni il miglior giocatore al mondo (insieme a Cristiano Ronaldo, sia pur con caratteristiche diverse), dall’altra l’astro nascente in continua ascesa. Già quando era al Monaco, a 19 anni, Mbappé aveva i tratti del fenomeno.
“Mai visto uno così forte alla sua età”, disse Morgan De Sanctis, l’ex portiere della Roma e del Napoli che è stato suo compagno di squadra nel Principato. Ha tecnica e velocità, ha estro e fantasia. Ha la testa sulle spalle, soprattutto. Quando parte palla al piede è imprendibile. E la notte del Camp Nou lo ha consacrato. La sua classe è emersa nel contesto di una squadra di livello. Messi è stato ed è Messi, anche perché ha giocato con Xavi e Iniesta. Mbappé se diventerà il numero uno al mondo – la strada intrapresa è quella – sarà aiutato da altri campioni che giocano al suo fianco. Campioni come Marco Verratti che a 28 anni è nel pieno della maturità. Un vanto dell’Abruzzo calcistico che ormai è abituato alle sue giocate. Quella di martedì sera è un distillato di classe cristallina. Che è rimasta intatta si dai tempi in cui giocava a Pescara. D’altronde, per lui dare calci al pallone per strada, allo stadio Adriatico-Cornacchia o al Parco dei Principi è la stessa cosa. Sì, perché le sue giocate non sono schematizzate o robotizzate, ma frutto di istinto e amore per il calcio. E’ andato via dall’Italia nel 2012 per 12 milioni di euro, a ripensarci tutti gli operatori di mercato si mordono le mani. Con la Nazionale ha un rapporto di alterne fortune. Qualche infortunio di troppo, sostengono in Francia, laddove la stampa transalpina non perde occasione per pizzicarlo. Il calciatore è lo stesso, l’uomo no. E’ cresciuto, è maturato, ha fatto le sue esperienze. E’ cambiato. Ha trovato un nuovo equilibrio nella vita privata che lo sorregge anche in mezzo al campo. Nella passata stagione il Paris Saint Germain è andato vicino al titolo, perdendo la finale con il Bayern, quest’anno si candida al ruolo di favorita. Per arrivare fino in fondo ci sarà bisogno del miglior Mbappé che dovrà sfoggiare continuità di rendimento e maturità calcistica. Così facendo potrà installarsi sul trono e regalare la Champions tanto agognata allo sceicco. E dire che nell’estate del 2017, l’ingaggio di Mbappé (145 milioni più 35 di bonus) era passato in secondo piano rispetto a quello di Neymar (222 milioni) dal Barcellona. Si parla dell’arrivo di Messi al Psg nella prossima stagione, ma già così sembra aver tutto per dominare la scena, partendo dal potenziale numero uno al mondo e passando per un Verratti sempre più a suo agio nell’elite calcistica mondiale.
@roccocoletti1
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