TURNO DI NOTTE
Silvio che ha superato l'esame della vita
Tra i ragazzi che da ieri sono impegnati negli esami di maturità ve ne sono alcuni che lasciano un vuoto nella scuola a cui si accingono a dire addio. Silvio Cristofalo, per esempio, uno studente del liceo Manzoni di Milano. Da due anni, Silvio porta a casa pagelle con un solo voto: 10. Così per tutte le materie. Silvio ama le poesie recitate a memoria e risolve a mente le equazioni. Da grande spera di diventare un chirurgo, per salvare delle vite. Per ora, ha salvato dalla mediocrità la sua di vita, e a dargli una mano non è stata una famiglia facoltosa. Un fratello ha lasciato la scuola a 16 anni, il padre ha la terza media. Silvio appartiene a un ceppo antico di italiani, oggi in via di estinzione: quelli che facevano le cose difficili senza darlo a vedere. «La gente», ha detto al Corriere della Sera, «non vede altro che il ragazzo studioso e sempre sorridente, ma dietro c’è tanta fatica, tanto impegno per riuscire ad essere chi voglio essere, a diventare la persona che voglio diventare». Uno dei doni più preziosi che, a volte, ci è concesso in sorte è quello di lasciare un segno nelle vite degli altri. I professori di Silvio raccontano che lui c’è riuscito: «Ha dato a me molto di più di quanto possa aver fatto io nei suoi confronti», ha detto un insegnante. «Si tratta di stima personale e di qualità umane che si formano nell’adolescenza e restano per tutta la vita».
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