Meditazione Zen (da Alchimia delle Pietre)

TURNO DI NOTTE

Stare a casa senza il ricatto degli impegni

Starsene a casa è necessario, obbligatorio perfino se si può rinunciare a uscire per lavoro. L’emergenza creata dalla diffusione del coronavirus ha le sue ragioni che sono fondate e vanno rispettate. Stiamocene a casa, dunque. Ma a fare cosa? I suggerimenti, in questi giorni, non mancano. Quasi tutti tendono a spiegarci come riempire il cratere scavato nella nostra vita dall’epidemia del virus. C’è quasi una frenesia di indicazioni che sembra nascere da un horror vacui. Per fare un esempio, Diodato, il cantante che ha vinto l’ultimo Festival di Sanremo, ha postato ieri sulla sua pagina facebook alcuni consigli su come impegnare il tempo del nostro esilio casalingo: «Possiamo guardare un bel film, ascoltare musica, imparare a suonare uno strumento, rimettere finalmente in ordine l’armadio, dipingere, fare attività fisica, ma soprattutto dare una mano a chi in questi giorni lotta senza sosta contro questo virus». C’è però anche un’altra strada, meno ingolfata che possiamo percorrere. È quella zen che consiste nell’accettare il vuoto del tempo: non fare niente o quasi, impegnando le giornate nell’arte ormai in disuso della contemplazione, della riflessione. Approfittare della cattiva sorte per sottrarre le ore dalla morsa del fare qualcosa sempre e a tutti i costi, ripensando la nostra vita libera dal ricatto degli impegni non necessari.

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