Buone anche le analisi di Padova
Ulteriore conferma che dal 9 maggio quella che sgorga dai rubinetti si può bere
TERAMO. Sono arrivati ieri alla Asl i risultati delle analisi svolte nei laboratori del dipartimento di scienze chimiche dell’Università di Padova. Il campione d’acqua, prelevato il 9 maggio, presentava tutti i parametri nella norma. Di Più non è dato sapere, visto che sui referti mancava una firma per cui la Asl non ha ritenuto di divulgarli prima di risolvere il problema burocratico.
Il risultato è confortante, soprattutto per i tanti scettici che continuano a non bere acqua del Ruzzo. Ora anche un ente “terzo” rispetto all’Arta, al Ruzzo e alla Asl ha certificato che l’acqua prelevata il 9 è perfettamente potabile. Certamente il campione non è quello dell’8 - in cui si avvertivano odore e sapore “non conforme” - ma mette un punto fermo sulla qualità dell’acqua che da allora è uscita dai rubinetti in provincia di Teramo. E indirettamente prova, se ce ne fosse bisogno, che le analisi dell’Arta sono attendibili.
Un intoppo nella procedura si era in realtà verificato anche a Teramo, in quanto il campione partito dalla Asl all’alba del 10 maggio non era accompagnato da una precisa richiesta su che cosa cercare. Solo due giorni dopo si è potuto sanare l’intoppo. (a.f.)
Il risultato è confortante, soprattutto per i tanti scettici che continuano a non bere acqua del Ruzzo. Ora anche un ente “terzo” rispetto all’Arta, al Ruzzo e alla Asl ha certificato che l’acqua prelevata il 9 è perfettamente potabile. Certamente il campione non è quello dell’8 - in cui si avvertivano odore e sapore “non conforme” - ma mette un punto fermo sulla qualità dell’acqua che da allora è uscita dai rubinetti in provincia di Teramo. E indirettamente prova, se ce ne fosse bisogno, che le analisi dell’Arta sono attendibili.
Un intoppo nella procedura si era in realtà verificato anche a Teramo, in quanto il campione partito dalla Asl all’alba del 10 maggio non era accompagnato da una precisa richiesta su che cosa cercare. Solo due giorni dopo si è potuto sanare l’intoppo. (a.f.)