Aborto: alla Asl di Vasto tornano i medici non obiettori

il Centro aveva raccolto la denuncia del Collettivo Zona Fucsia e raccontato la storia di Maria che, di fronte alla richiesta di abortire in quell’ospedale, si era sentita rispondere che non era possibile, perché «mancavano medici non obiettori».
VASTO. Alla Asl di Vasto tornano i medici non obiettori. Qualche settimana fa il Centro aveva raccolto la denuncia del Collettivo Zona Fucsia e raccontato la storia di Maria (nome di fantasia) che, di fronte alla richiesta di abortire in quell’ospedale, si era sentita rispondere che non era possibile, perché «mancavano medici non obiettori». Alla fine, la ragazza si è trovata costretta a uscire fuori regione e ad andare a Campobasso per poter ricevere il trattamento di iinterruzione di gravidanza.
Bene, la novità è che si potrà tornare ad abortire a Vasto. A comunicarlo è proprio la Asl. «Il direttore di ostetricia e ginecologia Gabriele D’Egidio aveva chiesto tempo per poter riprendere il servizio di interruzione di gravidanza», si legge nella nota, «visto che l’unità operativa non disponeva di ginecologhe da poter impiegare, sia per l’obiezione di coscienza legittimamente esercitata da alcuni che per mancanza di formazione specifica da parte di altre specialiste». «Nell’ambito della dotazione organica» prosegue, «dunque, si sono rese disponibili ad acquisire la necessaria competenza due ginecologhe, che non hanno posto veti e sono state adeguatamente formate per le interruzioni di gravidanza. Il Servizio, pertanto, sarà ripristinato a partire dal 2 maggio». Il direttore del reparto, d’Egidio, ha dichiarato: «Al fine di garantire alle donne la giusta riservatezza e un comfort adeguato abbiamo creato uno spazio dedicato, nella piastra ambulatoriale, dotato di accesso secondario lontano dall'ingresso del reparto. È una forma di riguardo e protezione verso le utenti, finalizzata ad aggiungere qualcosa in più alla tutela della privacy esercitata di prassi. Riprendiamo il servizio, com’era stato anticipato nelle scorse settimane, dopo che la nostra unità operativa era stata costretta a sospenderlo per mancanza di medici». «In ambito aziendale», ha proseguito D’Egidio, «le interruzioni sono state sempre garantite a Lanciano, a dimostrazione del fatto che non c’è mai stata alcuna volontà, di questo ospedale come della Asl, di ostacolare l’esercizio di un diritto o interferire con la libertà di scelta delle donne».
Il Collettivo Zona Fucsia ha espresso «grande soddisfazione» per la notizia. Benedetta La Penna, che fa parte dell’associazione, ha commentato: «La lotta non è mai una perdita di tempo. La lotta paga. E non ci fermeremo finché l’aborto non sarà un diritto reale, pienamente garantito, e non una gentile concessione. Quello che è accaduto a Vasto dimostra quanto sia necessario vigilare, denunciare, pretendere. Ma dimostra anche che insieme possiamo far cambiare le cose». (da.c.)
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