Affitti non pagati: lo sfratto va in tribunale

Il giudice Riviezzo: associazione e Comune trovino un accordo entro il 24 giugno Il presidente dell’ente: speriamo che con la giunta il clima torni sereno

LANCIANO. «Il Comune e la Casa di conversazione trovino un accordo entro il 24 giugno». È questo, riferito alle somme da pagare, l’esito dell’udienza del tribunale di Lanciano che doveva decidere sullo sfratto per morosità dell’associazione Casa di conversazione dallo storico appartamento di piazza Plebiscito, sulla balconata di Palazzo di città. Il contenzioso dura da oltre un anno.

L’amministrazione del sindaco Mario Pupillo, dopo l’operazione di spending review che ha rivisto i costi e i termini di locazione di tutti gli edifici comunali, ha chiesto al sodalizio 49.722 euro a titolo di canoni di affitto arretrati, pena lo sfratto. Il Comune intende anche rivedere i canoni adeguandoli ai prezzi correnti e vorrebbe utilizzare gli spazi della Casa per gli uffici di alcuni assessorati. Dal canto suo l’associazione ha sempre risposto di voler pagare solo una parte della somma, circa 22 mila euro, dal momento che i soci avevano sostenuto spese importanti per la ristrutturazione dell’edificio con interventi in diverse zone portanti della struttura concordati con lo stesso comune.

Il giudice Ciro Riviezzo ha dovuto dirimere la questione. La decisione con la quale sono state congedate le parti è di trovare un accordo, di rinnovare il canone di locazione all’associazione e di tentare una strada comune e virtuosa per salvare un’istituzione culturale che dura da 140 anni. Il giudice ha anche suggerito al Comune di diventare socio della Casa di conversazione per proseguirne l’attività di utilità sociale e culturale. «Si può dire che abbiamo vinto», considera il presidente della Casa di conversazione, Fiorello Pantaleo, «ma in realtà cerchiamo un accordo da diverso tempo. Siamo disposti a tutto, anche a valutare l’ipotesi di condividere i locali con gli uffici comunali. Auspichiamo che il clima finalmente torni sereno e facciamo appello al sindaco e a tutte le parti politiche della città a discutere assieme la questione per cercare una soluzione condivisa». «Il giudice», sottolinea l’avvocato Giacomo Nicolucci, «ha sospeso la procedura e invitato a un confronto proficuo le due parti in modo che alla prossima convocazione si arrivi già a una soluzione. In udienza è stata anche evidenziata la necessità che la questione venga discussa in consiglio comunale».

Daria De Laurentiis

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