Alloggi Ater lesionati, al via la ristrutturazione
Verifiche dei tecnici in tre palazzine di Punta Penna dopo l’intervento del prefetto Scongiurato lo sgombero dei residenti: contribuiranno alle spese dei lavori
VASTO. Il malato è grave ma la situazione non è drammatica. I risultati del sopralluogo compiuto ieri mattina dai periti dello studio di ingegneria Bona di Lanciano all’interno e all’esterno di tre fabbricati Ater a Punta Penna, fa tirare un sospiro di sollievo agli occupanti. Non è necessaria l’evacuazione degli immobili.
Al momento le strutture più fragili saranno sorrette da strutture rigide con controventi a croce di Sant’Andrea e nel più breve tempo possibile sarà eseguito un intervento di consolidamento e ristrutturazione. Impossibile sapere di più. I periti hanno detto chiaramente che non possono fornire delucidazioni se non autorizzati dall’Ater. «Quello che più conta è che non dobbiamo lasciare le nostre case», commenta una pensionata.
Lo stesso Comune di Vasto è più sereno. Trovare 40 alloggi dall’oggi al domani non sarebbe stata una cosa semplice. L’incubo e le paure per i residenti della palazzine realizzate negli anni 70 all’ombra del faro sta per finire. Quello appena trascorso è stato un mese di notti insonni per le famiglie. Alcuni di loro sono stati spesso svegliati da preoccupanti scricchiolii contestuali alla comparsa di nuove crepe. Dopo l’ultimo squarcio comparso qualche giorno fa su un fabbricato, è stato il sindaco Luciano Lapenna a chiedere aiuto al prefetto Fulvio Rocco De Marinis. Il prefetto ha convocato subito un summit e ordinato una perizia. L’Ater ha affidato le prove di staticità allo studio di ingegneria Bona di Lanciano. I tecnici ieri hanno effettuato la prima di una lunga serie di indagini necessarie a redigere il calendario degli interventi tenendo conto delle urgenze. Una volta garantita la sicurezza, i lavori potranno procedere in modo più tranquillo. L'intervento sarà piuttosto oneroso e i proprietari dovranno contribuire alle spese. Non è dato sapere in quale misura. In alcuni alloggi le strutture portanti si sono deformate, le porte non chiudono e dai soffitti cadono calcinacci. (p.c.)
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