Armi ai vigili urbani, in consiglio comunale bocciatura bipartisan
No di centrosinistra e centrodestra alla mozione della Lega Di Prinzio: mancano i fondi. Dal Pozzo: soluzione sbagliata
GUARDIAGRELE. Nessuna arma per la polizia municipale di Guardiagrele, almeno per il momento. A deciderlo è stato il consiglio comunale, che ha respinto a maggioranza una mozione presentata dalla consigliera della Lega Evelina Odorisio, che chiedeva di dotare gli agenti della municipale di pistole ad impulso elettrico, i cosiddetti taser. La proposta avanzata dall’esponente del Carroccio ha visto, infatti, solo il voto favorevole di quest’ultima e del consigliere indipendente, ex Lega, Nello Iacovella. Contrari invece, seppur per ragioni diverse, i consiglieri della maggioranza del sindaco Donatello Di Prinzio e gli esponenti della minoranza di centrosinistra che si riconosce nel gruppo “Guardiagrele il bene in comune” dell’ex primo cittadino Simone Dal Pozzo.
Il sindaco Di Prinzio ha ricordato che la locale polizia municipale, senza armamenti, non può svolgere il servizio notturno dalle 22 alle 6 del mattino, ed è inoltre esposta a rischio nel caso di posti di blocco. «Riguardo al taser», ha sottolineato il primo cittadino, «bisogna precisare che il suo uso è complementare a quello della pistola e non alternativo, quindi per usarlo, bisognerebbe prima dotare i vigili di armi vere e proprie. In merito», ha aggiunto Di Prinzio, «va detto che, sin dall'inizio dell’anno, abbiamo incaricato il comandante della polizia municipale Andrea Trappolini, di redigere un documento che illustri tutto quanto è necessario per procedere all’armamento dei nostri vigili urbani. Solo nel momento in cui questo ci sarà consegnato, prenderemo una decisione».
Il primo cittadino guardiese ha inoltre evidenziato che l’operazione andrebbe a richiedere anche dei costi di una certa entità: «Infatti», ha precisato Di Prinzio, «oltre all’acquisto delle pistole e, nel caso dei taser, si dovrebbe provvedere anche a quello delle cassette di sicurezza per custodire le armi, senza dimenticare che sarà necessario investire altre somme per l’addestramento degli agenti. Si tratta di una serie di cose», ha sottolineato Di Prinzio, «impossibili da realizzare a stretto giro di tempo. Anche per questo», ha concluso il sindaco, «rimandiamo quindi al futuro la nostra scelta sull’argomento e, per il momento, votiamo contro la proposta della consigliera Odorisio».
Un voto contrario, quindi, quello della maggioranza, per motivi esclusivamente tecnici, a differenza della minoranza di centrosinistra, che ha invece espresso il suo diniego per ragioni più strettamente politiche, avendo sull’argomento una visione completamente diversa rispetto alla maggioranza di centrodestra che amministra Guardiagrele da quattro anni. «Pensando a un simile provvedimento», ha infatti dichiarato Dal Pozzo, che ha ricoperto la carica di sindaco dal 2015 al 2020, «si vuole far capire che la città non è sicura e vi è la necessità di ricorrere alle armi. Se però Guardiagrele sta realmente vivendo una emergenza sicurezza, non saranno di certo i taser consegnati ai vigili a risolverla. Al posto di spendere soldi per le armi», ha concluso Dal Pozzo, «sarebbe certamente molto meglio parlare di più di prevenzione, educazione civica e socialità».
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