GUARDIAGRELE. Il nuovo Archimede si trova a Guardiagrele. Si chiama Angelo Iacovella ed è uno stimato commercialista e avvocato settantenne che elabora invenzioni fin dal 1970, quando creò cordoni sollevatori gonfiabili per le imbarcazioni, usati poi anche per il recupero della Costa Concordia, dopo il tragico naufragio avvenuto all’Isola del Giglio nel 2012. Domenica prossima, in una cerimonia che si svolgerà dalle 9.30 al Teatro Marrucino di Chieti per il 37° Concorso della Fedeltà al lavoro e del progresso economico, l’inventore sarà premiato dalla Camera di commercio con una medaglia e un diploma che gli verranno consegnati dal sindaco di Guardiagrele Simone Dal Pozzo. Il riconoscimento è stato attribuito a Iacovella per suo ultimo brevetto in campo medico, i “Coppi della Salute”. «Si tratta», spiega Iacovella, «di una rielaborazione dei semplici e vecchi coppi della nonna, usati un tempo per curare tosse e raffreddore, di dispositivi cioè che hanno come finalità la terapia termica del dolore, che personalmente ho pensato di creare per tutte le diverse zone del corpo. La trasmissione del calore a fini teraupeutici», precisa Iacovella, «viene tecnicamente effettuata per conduzione, mediante accostamento diretto del dispositivo sulla parte del corpo interessata dal dolore. Il manufatto, nelle sue diverse forme è costituito da materiale naturale ed è privo di ogni altro additivo in polvere o verniciatura, tale da compromettere una sana ed efficace trasmissione naturale del calore. Inoltre non contiene alcun additivo farmacologico e può quindi essere utilizzato da tutti in qualsiasi età, senza problemi per eventuali intolleranze da medicine». Iacovella ha recentemente ottenuto dalla apposita e severa commissione anche l’ennesimo brevetto per un’altra invenzione, il “Rompighiaccio manuale”, speciale dispositivo da usare sulle strade innevate.
L’inventore guardiese, nei prossimi giorni, al civico 92 della centralissima via Roma, aprirà un ufficio di consulenza per la registrazione di marchi, brevetti e diritti di autore: «Ho voluto aprire quest’ufficio», spiega, «per offrire ai giovani, alle nostre intelligenze locali, nuove opportunità per sviluppare le loro potenzialità nella loro terra evitando, come purtroppo da tempo accade, di cercare lavoro all’estero».
Giovanni Iannamico
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