Auto sul corteo, Lanciano piange Gabriele Mastrangelo: era nonno felice di tre nipoti. Investitore e vittima erano amici

L’investitore e la vittima erano insieme durante le celebrazioni per il 25 Aprile con la stessa associazione, poi il tragico incidente. In comune hanno anni di volontariato al servizio degli anziani soli e fragili (Nella foto Gabriele Mastrangelo, la vittima: aveva 81 anni)
LANCIANo. Uno carabiniere in congedo e nonno felice di tre nipoti. L’altro una vita spesa nel sindacato e a tutela di lavoratori e pensionati. In comune hanno anni di volontariato a servizio degli anziani più soli e fragili. Il destino di Gabriele Mastrangelo, 81 anni, la vittima, e Umberto Miscia, 79, l’investitore, si è incrociato in modo beffardo in un giorno che doveva essere di festa. E lo era stato fino a quel momento, le 10.30 circa, per poi volgere in tragedia nel giro di una manciata di secondi. Gabriele e Umberto erano entrambi impegnati nell’associazione di volontariato “Auser filo d’argento” (una rete di solidarietà vicina agli anziani più soli e fragili), il primo era anche socio dell’Anpi Lanciano, l’altro simpatizzante. Insieme erano stati, ieri mattina, alla manifestazione organizzata dalla locale sezione “Trentino La Barba” per l’80° della Liberazione in piazza Martiri Lancianesi (dove si trova il monumento che ricorda gli Eroi Ottobrini), lontana dai luoghi delle celebrazioni istituzionali che i partecipanti stavano raggiungendo quando è avvenuta la tragedia.
«Camminavo a pochi centimetri da Gabriele», dice il presidente dell’Auser, Antonio Ucci, «ho sentito una botta e non l’ho visto più vicino a me. Ero con mia moglie che mi ha tirato e mi ha spostato, l’auto mi ha solo sfiorato. Gabriele era collaboratore dell’Auser da più di dieci anni. Aveva fatto anche parte del direttivo, ma era soprattutto un volontario, che si spendeva per aiutare gli anziani e accompagnarli con la sua auto in ospedale quando dovevano fare visite o esami. Era una persona di grande sensibilità ed empatia. Non si faceva mai restituire i soldi per la benzina». Mastrangelo era inoltre socio della sezione lancianese dell’Associazione nazionale carabinieri, che esprime cordoglio alla famiglia attraverso i suoi vertici regionali e nazionali.
«Gabriele è stato tra i promotori dell’associazione di amicizia Italia-Cuba e aveva una passione per Giuseppe Garibaldi», Ucci ricorda ancora l’amico scomparso, «durante una gita dell’Auser in Sicilia, nel 2018, voleva che stravolgessimo l’itinerario per andare a Marsala, dove c’era stato lo sbarco dei Mille. E anche quando siamo stati in Liguria, voleva andare a Quarto, da dove Garibaldi salpò. Gabriele era soprattutto un nonno premuroso, in questo periodo si dedicava al nipote più piccolo, che andava a riprendere a scuola o alle attività sportive. Lo chiamava il “pupo”». “Sono un felice nonnetto di tre nipoti”: si definiva così egli stesso sul proprio profilo Facebook.
Umberto Miscia, 79 anni, veniva invece dal mondo della scuola. È stato segretario all’Itis Da Vinci, prima di intraprendere la carriera sindacale. Ex sindacalista della Uil, di cui è stato segretario provinciale e membro della direzione nazionale, Miscia ha ricoperto anche l’incarico di direttore provinciale dell’Inps, l’istituto nazionale di previdenza sociale. Una persona perbene e molto stimata in città. «Tuttora fa parte del direttivo Auser», dice il presidente Ucci, «di cui lo scorso gennaio ha diretto il congresso cittadino. Si rammarica sempre di non poter dare un contributo maggiore all'associazione a causa delle patologie di cui soffre». ©RIPRODUZIONE RISERVATA