S.MARTINO SULLA MARRUCINA
Ball, appello dell'arcivescovo: l'azienda ci ripensi
Monsignor Bruno Forte al fianco dei lavoratori licenziati dalla multinazionale: "Gli argomenti per la chiusura non risultano convincenti". E il governatore vicario Lolli: "Decisione sorda a qualsiasi richiamo di ragionevolezza"
CHIETI. "Unisco a quella di tanti la mia voce di pastore e padre, certo di interpretare l'intera Chiesa locale di Chieti-Vasto, per esprimere solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie e chiedere un opportuno ripensamento ai responsabili della società, tanto più che lo stabilimento è produttivo e gli argomenti per la chiusura non risultano convincenti". Così l'arcivescovo di Chieti Vasto, Bruno Forte, scende in campo al fianco dei 70 lavoratori che la multinazionale americana Ball Beverage Packaging ha deciso di licenziare il giorno di Natale 25 dicembre chiudendo lo stabilimento San Martino sulla Marrucina. "lo in una nota - scrive Forte - incoraggio i lavoratori a non perdere la speranza e a chiedere a Dio la luce necessaria per continuare a impegnarsi sul possibile futuro dell'azienda". Il prelato invita "i responsabili della cosa pubblica e chiunque abbia possibilità imprenditoriali a non lasciare nulla di intentato per mantenere il lavoro nell'area toccata dalla crisi".
Intanto il presidente vicario della giunta regionale, Giovanni Lolli, fa sapere che Ball Beverage Packaing Italia srl ha dichiarato in Confindustria che i termini della trattativa sindacale sono stati esperiti senza che le parti avessero trovato una soluzione condivisa della vertenza. "L'azienda prosegue sulla strada della sordità ad ogni richiamo di ragionevolezza", commenta, "tutta la procedura fin dall'inizio si è svolta con modalità e tempi totalmente irrispettosi prima nei riguardi dei lavoratori e delle loro famiglie e poi nei confronti delle istituzioni che avevano chiesto, responsabilmente, tempi necessari per costruire un percorso alternativo che salvasse il futuro dei lavoratori della Ball. Nel corso dell'ultimo incontro svolto al ministero lo scorso 15 novembre - aggiunge Lolli - i rappresentanti dell'azienda si erano impegnati a effettuare ulteriori approfondimenti e a valutare proposte alternative, a partire dalla richiesta di Cassa integrazione straordinaria in luogo del licenziamento collettivo. Di tutta risposta, ancor prima della nuova convocazione ministeriale, è arrivata la decisione dell'azienda di portare a termine la procedura di licenziamento collettivo dei lavoratori. Voglio ricordare a tutti che la procedura di licenziamento scadrà esattamente il giorno di Natale. Ognuno - attacca Lolli - può valutare "l'etica sociale" di questa azienda; dal canto nostro metteremo in campo tutti gli strumenti oppositivi e di denuncia contro tale scellerato comportamento che lascerà tante persone e relative famiglie senza un reddito adeguato".