La polizia indaga sulla caduta del bimbo avvenuta a Bucchianico

CHIETI

Bimbo cade, è grave: indagata la mamma 

Piccolo di 5 mesi ricoverato al Gemelli: donna accusata di lesioni colpose e omissione di soccorso. Via da casa gli altri 2 figli

CHIETI. Una donna di 27 anni è indagata per lesioni personali colpose e omissione di soccorso dopo il ricovero del figlio di appena 5 mesi, in gravi condizioni, all’ospedale Gemelli di Roma. L’ipotesi è che il bimbo sia caduto in casa, a Bucchianico, e che la mamma abbia attivato in ritardo la macchina dei soccorsi. L’indagine dei poliziotti della squadra mobile di Chieti è coordinata dal sostituto procuratore Giancarlo Ciani. Nel frattempo, gli altri due figli piccoli della donna sono stati affidati ai servizi sociali. C’è infatti un articolo del codice di procedura civile, il numero 403, che recita testualmente: «Quando il minore si trova in una condizione di grave pericolo per la propria integrità fisica e psichica, la pubblica autorità lo colloca in un luogo sicuro sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione». Del caso è stato informato anche il pm della procura dei minorenni dell’Aquila, Lorenzo Maria Destro.
Agli inizi della scorsa settimana il bimbo è arrivato all’ospedale Santissima Annunziata di Chieti con un trauma alla testa. Considerando la gravità del quadro clinico, i medici hanno deciso di trasferirlo d’urgenza, in ambulanza, al policlinico Gemelli di Roma. L’allarme è scattato sabato, quando i medici hanno inviato alla polizia una segnalazione in cui si parlava di «abusive head trauma», ossia gravissimi traumi contusivi al cranio. A quel punto sono scattate le indagini e i genitori del piccolo sono stati portati negli uffici della questura per essere ascoltati. I successivi accertamenti avrebbero escluso episodi di maltrattamenti in famiglia, anche alla luce delle ipotesi di reato formulate dalla procura. Le lesioni alla testa riportate dal bimbo sarebbero però collegate a una caduta avvenuta nell’appartamento, quando era presente la 27enne e non il marito. La donna avrebbe attivato i soccorsi in modo non tempestivo, a distanza di giorni, ovvero solo nel momento in cui si è accorta che le condizioni del bimbo si erano aggravate a tal punto che faceva difficoltà a respirare. Ma la tesi della difesa è un’altra. «Parliamo di una madre amorevole, che ha sempre accudito i figli con la massima attenzione», dice l’avvocato Anna Maria Capozucco. «Non c’è stata nessuna caduta: i problemi di salute del piccolo sono compatibili con le complicanze dovute a una nascita prematura».

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