CHIETI
Bollette Tari scadute, il Comune chiede scusa ai cittadini
Il sindaco Ferrara: "Agevolazioni per le famiglie con Isee fino a 10mila euro, imprese e professionisti colpiti dalla pandemia"
CHIETI. Il Comune di Chieti chiede scusa per le bollette della Tari arrivate ai cittadini già scadute e precisa i motivi che hanno portato l'amministrazione a eliminare gli sgravi per alcune categorie.
“Chiediamo scusa per i ritardi, che dipendono dall’esigenza di una riorganizzazione dei servizi della nostra partecipata a cui stiamo già lavorando, ma sul fronte Tari abbiamo riversato fondi per oltre un milione di euro al fine di controbilanciare la manovra di riequilibrio dei conti dell’Ente”. Così in una nota il sindaco Diego Ferrara e gli assessori ad Ambiente e Tributi Chiara Zappalorto e Tiziana Della Penna.
“Come abbiamo già avuto modo più volte di precisare, cogliamo anche questa occasione per chiarire bene il fatto che le agevolazioni un tempo previste per la Tari, oggi non sono possibili non per una scelta di questa Amministrazione – illustrano sindaco e assessori – ma a causa delle condizioni economiche dell’Ente e del piano di riequilibrio, che prevede un percorso rigoroso al fine di restituire alla Città conti a posto e la capacità di programmare. Ma va anche detto, e qui, invece, la politica c’entra, che in questo anno di lavoro abbiamo messo in campo tutte le misure capaci di alleggerire comunque il carico dell’imposta, cercando di coinvolgere una grande fetta della città in benefici capaci di rendere il gettito più più basso. È di settembre 2021 l’adozione di una delibera di Giunta a cui hanno lavorato più assessorati, dai Tributi all’Ambiente, al Commercio e al Sociale, per rendere possibili consistenti riduzioni tariffarie per 1.082.505 euro, a beneficio di famiglie, imprese e liberi professionisti. Subito dopo l’approvazione, con Teate Servizi e i nostri settori abbiamo predisposto il bando per richiedere di fruire di tali agevolazioni, pubblicato all’inizio di ottobre e con parametri ampi e inclusivi, affinché il numero degli aventi diritti fosse il più alto possibile. E a tal fine lo abbiamo prorogato più volte, perché ci siamo resi conto che la città poteva recepire meglio questa occasione".
Con i fondi a disposizione iI Comune ha scelto di aiutare le fasce più in difficoltà, ossia le famiglie con redditi Isee fino a 10mila euro e le imprese e i professionisti che nel periodo più nero della pandemia hanno avuto perdite economiche certificabili al 27 per cento. "Il criterio adottato era quello dell’equità - spiegano dal Comune di Chieti - utilizzato anche per le utenze domestiche. Si poteva fare richiesta tramite app, proprio per superare anche le difficoltà legate all’invio dei documenti e all’azione di Teate Servizi che dal primo giorno di governo stiamo cercando di rilanciare, perché possa essere più efficiente e soprattutto in grado di dare risposte alla cittadinanza. Per arrivare a tutti abbiamo coinvolto anche i Caf UCI, INCA-CISL e Movimento cristiano lavoratori, che sono connessi con noi sulla piattaforma informatica e da mesi lavorano anche dal back-off della App perché le pratiche vadano a buon fine. Famiglie ma anche imprese, per le utenze non domestiche avevamo fissato diversi criteri, in modo che la misura riguardasse gran parte degli operatori economici, attività d’impresa e professionisti, cittadini, riguardava anche le partite Iva attive al momento delle domande e collegata al volume di affari in due periodi a confronto che sono stati i peggiori sotto covid. E in tali casi si parla di una riduzione tariffaria da determinarsi per gli operatori economici con fatturati inferiori ai 10.000.000 di euro euro nel periodo di imposta 2019, purché avessero subito una riduzione del fatturato medio mensile e dei corrispettivi del periodo dal 01.04.2020 al 31.03.2021 di almeno il 27 per cento rispetto all'ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dal 01.04.2019 al 31.03.2020. Si tratta di un’attività che abbiamo più volte sottolineato e di cui in tanti hanno potuto fruire, proprio perché siamo perfettamente consci della situazione in cui abbiamo trovato l’ente, infatti abbiamo scelto il riequilibrio per evitare alla città un nuovo dissesto, ma stiamo facendo davvero di tutto per controbilanciare gli effetti di un risanamento che fra qualche anno ci consentirà di abbassare gli attuali livelli di imposta. Serve, però, che ognuno faccia la sua parte e, soprattutto, si renda conto della realtà che insieme stiamo affrontando”.