Cancro colon-retto, a Chieti diagnosi in 5 giorni

4 Maggio 2009

Laboratorio del policlinico, analisi sul gene del tumore per una cura mirata

CHIETI. Analisi molecolari di ultima generazione permettono in un laboratorio dell’ospedale Santissima Annunziata di calibrare con esattezza la cura del cancro al colon-retto. Questa forma tumorale è seconda per incidenza in Europa. In Italia significa 34mila nuovi casi ogni anno. Il laboratorio di diagnostica molecolare, diretto da Antonio Marchetti, è oggi una delle poche realtà italiane a fare speciali analisi sul gene K-ras e le sue mutazioni. Ne seguono dettagli utili a capire qual è la cura farmacologica più opportuna per ogni singolo paziente. Il centro fa parte di una rete nazionale, attiva anche su portale web.

In questo modo si è in grado di fare diagnosi in brevissimo tempo, offrendo i risultati in cinque giorni, quando prima servivano mesi.

«Negli ultimi anni», dice Antonio Marchetti, «sono state sviluppate terapie innovative per il trattamento di varie patologie oncologiche, definite cure a bersaglio molecolare. I nuovi farmaci sono stati concepiti per riconoscere e inibire molecole bersaglio, che risultano alterate nei tumori. In particolare, per il trattamento dei tumori del colon-retto sono stati prodotti anticorpi monoclonali, in grado di bloccare particolari recettori cellulari, responsabili della crescita neoplastica».

Il trattamento con questi anticorpi non ha dato buoni risultati in una parte dei pazienti. La mutazione o meno del gene K-ras, sembra giocare un ruolo decisivo in questa risposta alle cure, differenziata da persona a persona. L’Aiom, associazione italiana oncologi medici, insieme alla Siapec, Società italiana di anatomia patologica e citopatologia, rappresentata in Abruzzo da Giuseppe Pizzicannella, con l’ausilio della ditta Merck-Serono, ha messo in campo una rete laboratoristica di riferimento, per compiere le analisi molecolari sul K-ras e indirizzare correttamente le cure. Il manager dell’Asl Mario Maresca, ha sposato il progetto. I farmaci con anticorpi molecolari, infatti, sono molto costosi. Sprecarli non ha senso.

«La Asl ogni anno spende centinaia di migliaia di euro per questi medicinali», continua Marchetti, che ha sviluppato il protocollo nazionale per l’analisi molecolare del K-ras. «E’ attivo anche un portale web», continua il professore, «dove patologi e oncologi trovano le schede dei pazienti con i referti dell’anatomo patologo. Una rete di comunicazione indispensabile, per ammortizzare al massimo i tempi di diagnosi e cura».

Questi dati serviranno anche per approfondire gli studi e migliorare le tecniche di diagnosi molecolare. E’ determinante anche la sinergia tra l’equipe di Marchetti e quella della professoressa Sandra Rosini, responsabile dello screening citopatologico. Dalla cura alla ricerca il passo a Chieti è breve. A pochi passi dall’ospedale, infatti, nel centro di ricerca del Cesi, diretto da Andrea Mezzetti, l’équipe di Marchetti sta studiando metodiche di diagnostica molecolare tumorale anche per via ematica, meno invasive della biopsia, oggi utilizzata, che consiste nel prelevamento di un campione del tessuto malato. Per contattare il centro del K-ras si può telefonare dal lunedì al venerdì, tra le 10 e le 12, allo 0871.357408.