Casa di cura San Francesco «A rischio 40 posti letto»
Vasto, futuro incerto per l’istituto di riabilitazione della Fondazione Padre Mileno Incontro in Regione con l’assessore Paolucci sul pagamento degli stipendi
VASTO. Il futuro dei centri di riabilitazione è sempre più incerto. Da Pescara arrivano notizie ben poco rassicuranti. Al termine di un incontro dei rappresentanti sindacali con l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, sarebbe emersa la necessità di tagliare i posti letto delle strutture del Chietino.
La Regione avrebbe deciso di ripescare un documento del 2012 che prevedeva la riduzione del 50% di posti letto nella casa di cura San Francesco di Vasto marina. L’istituto perderebbe almeno 40 posti letto e decine di posti di lavoro.
La notizie arrivata lunedì come un fulmine al ciel sereno contribuisce ad aumentare l’amarezza dei dipendenti che non potranno percepire lo stipendio di agosto per mancanza di fondi. Il deputato del Pd, Maria Amato e il senatore Gianluca Castaldi (M5S) hanno garantito ai lavoratori il proprio interessamento per cercare di trovare una soluzione non traumatica per assistenti e assistiti. Non è facile. La prova è il silenzio che circonda la vicenda.
Le famiglie degli assistiti sono in fibrillazione e pronte a manifestare. Ieri i rappresentanti sindacali del San Francesco hanno rinunciato ad andare all’Aquila e aspettano notizie ufficiali. Il consigliere regionale Pietro Smargiassi (M5S) ha preso a cuore la questione e sta facendo il possibile per evitare quella che da molti viene definita «la Caporetto della riabilitazione nel Vastese».
La Regione si trova nuovamente a dover risolvere un problema inerente la crisi di altre strutture sanitarie private convenzionate con il Sistema sanitario nazionale. La politica dei tagli colpisce i centri di riabilitazione e fisioterapia alcuni dei quali operativi anche da oltre 40 anni.
Negli ultimi anni la riabilitazione ha subito diversi tagli, dalla riduzione del budget, al taglio dei posti letti, fino all’introduzione del ticket per le persone diversamente abili. Centinaia e centinaia di lavoratori sono preoccupati, sanno di rischiare fortemente di perdere il loro posto di lavoro e con loro i pazienti non vedranno più erogate le prestazioni terapeutiche.
Le ragioni sembrano essere sempre le stesse: tagli alla sanità per le Regioni in piano di rientro, ritardi nei pagamenti. Ritardi, di anni, che tolgono il fiato anche alle aziende più solide e radicate. «Bisogna informare il ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, della grave situazione che stanno vivendo le strutture riabilitative del vastese», insistono i sindacati. «È necessario un intervento urgente per salvare le strutture riabilitative». (p.c.)
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