Lanciano

Morte Andrea Prospero, la madre dell’arrestato: “Temo che mio figlio si tolga la vita, noi siamo persone perbene. Mi crolla il mondo addosso”

18 Marzo 2025

Intanto l'indagine sulla morte di Andrea punta sull’analisi delle schede sim e del pc. Gli inquirenti vogliono ricostruire i contatti del giovane

CHIETI. La madre del 18enne romano arrestato per aver istigato al suicidio Andrea Prospero, lo studente di Lanciano trovato morto in una camera in affitto nel centro di Perugia, non ci sta e respinge le accuse rivolte al figlio: «È in casa con noi - racconta - e non lo lasciamo mai solo. Abbiamo paura che compia un gesto estremo e arrivi a togliersi la vita. Siamo persone perbene, uno dei nostri ragazzi fa il poliziotto. Però lui è molto chiuso e riservato, sempre con il telefonino in mano. Eppure, mi creda, li abbiamo sempre seguiti i nostri figli, abbiamo parlato con loro dei pericoli della rete e delle droghe. Lui sta male, noi non sappiamo come fare, è una cosa più grande di noi». 

E aggiunge: «Quel ragazzo di Perugia è morto a fine gennaio e mio figlio ha ripreso a stare male proprio in quel periodo, non può essere solo una coincidenza. Io non so come faccia a reperire la droga, forse da internet, chi la vende a questi ragazzi va punito. Lui sta sempre con quel maledetto telefono, la Playstation gliel’ho tolta, ci giocava troppo. Si è chiuso in se stesso, sta male. Forse lo stesso malessere di Andrea, una disperazione».

Intanto ora si concentrano sull'analisi delle 60 schede sim, dei 5 telefoni e del pc le indagini sul suicidio di Andrea. Decesso per il quale, come detto, un diciottenne romano è agli arresti domiciliari per istigazione o aiuto a togliersi la vita, mentre un giovane residente in Campania è indagato per la cessione del farmaco oppiaceo utilizzato. Gli inquirenti - cioè la procura di Perugia, che coordina l'attività della polizia - puntano a ricostruire la rete dei contatti di Prospero, sia in relazione al suo suicidio sia ad eventuali altri aspetti.

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