Chieti, al via le prime 20 assunzioni all'ex Burgo
Venduti 3 ettari di terreno per dare gambe al progetto In.Te. A maggio i colloqui in una delle 5 aziende acquirenti
CHIETI. «Sono stati firmati i primi preliminari di acquisto, con tanto di caparra versata, di 3 ettari di terreno localizzati nel lotto numero 1 dell’ex area produttiva di via Piaggio che ospitava la cartiera. Il 5 maggio, poi, un’azienda inizierà i colloqui per reclutare una ventina di lavoratori Burgo under 40».
Domenico Merlino, ideatore del progetto In.Te pensato per ricollocare i circa 133 ex dipendenti della cartiera Burgo, rilancia dopo le perplessità avanzate dai sindacati e dalla commissione attività produttive comunale.
Che, nei giorni scorsi, ha chiesto l’accesso agli atti al consorzio industriale e allo Sportello unico attività produttive (Suap) del Comune per certificare la solidità di In.Te. Un progetto che, da tre anni, tiene con il fiato sospeso un centinaio di persone che hanno perso il posto di lavoro a margine della chiusura della Burgo. «Le aziende che hanno aderito ad In.Te sono serie e non aspettano altro che vengano rilasciate» spiega Merlino «le autorizzazioni per poter costruire sul sito dell’ex cartiera«. Intanto, proprio ad inizio settimana, sono arrivate interessanti novità in merito al tortuoso iter procedurale che dovrà portare nuove attività produttive in via Piaggio.
Nel dettaglio esponenti della Burgo group hanno fatto rotta su Chieti per siglare preliminari di acquisto di terreni con cinque aziende che hanno scommesso su In.Te. Tra le imprese firmatarie dei compromessi ci sono Italprefabbricati, Hst e Alberto Costruzioni srl. Le altre due ditte hanno preferito mantenere l’anonimato in questa prima fase di compravendita. «Sono stati opzionati» dice Merlino «tre ettari di terreni, inseriti nel lotto numero 1, che in passato accoglievano strutture della cartiera. Gli altri tre ettari disponibili verranno opzionati entro il 10 maggio. Adesso il consorzio deve esprimere il suo parere mentre dal Comune devono arrivare i permessi a costruire«. Sembra in procinto di aprirsi anche uno spiraglio per la ricollocazione di parte dei 133 lavoratori Burgo. In 35, ricorda l’ingegner Merlino, dovranno essere riassorbiti dalle prime cinque aziende coinvolte nel progetto In.Te. Nel frattempo un’impresa potrebbe far tornare al lavoro una ventina di dipendenti Burgo in anticipo. «Una ditta avvierà la sua produzione temporaneamente altrove. Per questo dal 5 maggio» annuncia Merlino «scatteranno una serie di colloqui che riguarderanno i lavoratori Burgo con un età non superiore ai quarant’anni. Parliamo di quella fascia di persone che hanno diritto alla mobilità soltanto per un altro anno».
Jari Orsini
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