Chieti, la clinica Villa Pini va al pescarese Pierangeli
La struttura nelle mani dell’imprenditore pescarese che lo scorso 20 giugno aveva offerto 31 milioni di euro per acquistarla
CHIETI. La curatela fallimentare avrebbe potuto decidere di bandire una nuova asta, la sesta, oppure aggiudicare la clinica al secondo offerente.
Un bivio, dopo il nulla di fatto con il policlinico Santa Maria de Criptis che l’asta l’aveva vinta il 20 giugno scorso e che sembrava determinato a prendersela ad ogni costo.
I curatori Giuseppina Ivone e Francesco Cancelli hanno però deciso di non ripetere la vendita all’asta, e di aggiudicare la gara al secondo migliore offerente: il gruppo di imprenditori della sanità abruzzese capitanato da Luigi Pierangeli. La conferma della decisione, e dei relativi passi successivi da mettere in atto, arriva proprio dalla curatela, mentre sembra che gli interessati non abbiano ricevuto alcuna comunicazione né ufficiale né ufficiosa, e che non siano intenzionati a parlarne.
Sta di fatto che il Santa Camilla di Roma, nome della società della cordata di imprenditori abruzzesi, ha partecipato alla vendita all’asta, ha offerto soli cinquantamila euro in meno del pool di Carmine De Nicola ed ora si troverà a dover dare una forma al futuro della clinica teatina, con tutti i suoi problemi, punti di forza e dipendenti.
Bandire una nuova asta sarebbe stata una strada troppo lunga da percorrere, ed avrebbe potuto abbattere il valore che in questo momento la clinica ha acquisito. L’ultima si è infatti conclusa positivamente dopo diversi tentativi andati deserti, e l’importo messo a base d’asta era di 16 milioni di euro.
Il più generoso era stato proprio l’imprenditore Carmine De Nicola, patron di scuole private a Chieti e a Francavilla al Mare, che un paio d’anni fa è entrato nella sanità privata, prima marchigiana e poi abruzzese. Ebbene, la società aggiudicataria, il policlinico Santa Maria De Criptis, all’appuntamento col notaio Alfredo Pretaroli non si è presentato, nonostante i primi incontri andati a buon fine con i sindacati, nonostante si intravedessero il concreto assetto del piano industriale per delineare meglio soprattutto il futuro dei lavoratori della clinica.
Cosa succederà ora che Villa Pini possiede un nuovo acquirente?
Secondo la curatela fallimentare, da parte dell’aggiudicatario dell’asta non vi è scelta, quindi il gruppo di imprenditori individuato dovrà acquistare la struttura. Ma con quali tempi? La legge dice che entro 30 giorni la trattativa sindacale va conclusa.
Questo vuol dire che entro un mese il piano industriale dovrà essere pronto, con i dettagli sul personale da assumere. Dopodiché, nei successivi dieci giorni il contratto di compravendita dovrà essere siglato davanti al notaio.
Il giorno dell’asta il gruppo di Pierangeli aveva versato la cauzione di un milione di euro. Restano dunque trenta milioni da pagare affinché nella clinica subentri la nuova proprietà.
Così, una vicenda che sembrava vedere la luce con l’aggiudicazione della prima asta vede allungarsi i tempi, un’altra volta. A pagarne le conseguenze sono proprio i dipendenti della struttura sanitaria, da anni alle prese con un futuro lavorativo sempre più incerto. Famiglie intere in cui, ad esempio, moglie e marito sono impiegati in Villa Pini, realtà che da tempo chiedono risposte. Nicola Petruzzi, a cui è stata affidata la gestione temporanea fino alla fine di settembre, ha già annunciato che non ripartiranno tutte le attività ma solo quelle di cardiologia, endoscopia, radiologia, medicina, neurologia e sala operatoria. Così, due giorni fa è stata firmata la cassa integrazione per i lavoratori di Villa Pini, che resterebbero momentaneamente esclusi dal riavvio delle attività. All’interno del gruppo Pierangeli chiamato a gestire Villa Pini c’è anche Concetta Petruzzi, sorella dell’imprenditore Nicola.
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