Chieti, vandali danno fuoco a portone e rifiuti
Quattro strade finiscono nel mirino di una banda. Devastato anche l’ex ospedale militare, appello di Perrotti: serve vigilanza
CHIETI. Notte di roghi in città. Vandali scatenati hanno dato fuoco ai sacchi dell’immondizia in quattro punti del centro storico, rischiando di appiccare incendi ai palazzi. Due giorni dopo lo scempio ritrovato all’ex ospedale militare, futura Cittadella della cultura, alla villa comunale.
«Stavo dormendo a casa dei miei genitori, in via dei Germanesi, quando durante la notte sono stata svegliata da un fortissimo rumore, che mi sembrava provocato da vetri infranti. Erano circa le 4 e mezzo del mattino e io ho pensato che fosse il personale della Formula Ambiente, che si occupa della raccolta differenziata, che stava facendo particolare rumore, anche perché il giorno era proprio quello del ritiro del multimateriale». Con stupore e preoccupazione Maria Paola Lupo si è accorta solo la mattina seguente che davanti a casa dei genitori, palazzo Quinzio, in via dei Germanesi 3, a un passo da via Pollione, il rumore non era stato provocato dalla raccolta differenziata, ma da teppisti che avevano dato fuoco ai sacchi d’immondizia che trovavano vicino al portone d’ingresso. Che ha preso a sua volta fuoco. Sono stati proprio gli addetti di Formula Ambiente a spegnere il principio d’incendio, evitando che il fuoco si propagasse all’edificio. «Il portone storico ha avuto notevoli danni», spiega la Lupo, «ma per fortuna, grazie al provvidenziale intervento del personale di Formula Ambiente, le fiamme non si sono propagate, visto che il fuoco era già penetrato all’interno». La famiglia Quinzio ha sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri.
Ma l’episodio di via dei Germanesi non è stato l’unico. Gianni Di Censo di Formula Ambiente conferma che il personale ha dovuto darsi un bel da fare per spegnere tutti i focolai di incendio appiccati in nottata. Immondizia che bruciava è stata trovata sia in via Pollione, che in via Arcivescovado che, infine, in via degli Agostiniani. Tutte strade del centro storico. Due giorni prima c’era stato, invece, il caso della quindicina di ragazzi che erano penetrati all’interno dell’ex distretto militare e avevano provocato seri danni sia alla struttura (rompendo finestre e porte di vetro) sia ai libri conservati all’interno, alcuni molto antichi. Il caos era stato scoperto sabato sera dalla polizia municipale, a seguito della segnalazione di un cittadino che aveva riferito di aver visto i ragazzini che uscivano da lì.
A riguardo interviene anche il Comitato cittadino per la salvaguardia e il rilancio di Chieti che tanto si era battuto per trasferire nello stabile la ex biblioteca provinciale e farne così un polo culturale. «Il Comitato», scrive il coordindatore Giampiero Perrotti, «che già nel settembre 2014, al verificarsi di episodi simili, anche se meno devastanti, aveva sollecitato gli organi preposti ad assicurare la vigilanza, coglie l’occasione per chiedere con risolutezza un ulteriore scatto di responsabilità da parte degli enti interessati alle nuove destinazioni dell’ex Bucciante, aprendo i cantieri».
«Stavo dormendo a casa dei miei genitori, in via dei Germanesi, quando durante la notte sono stata svegliata da un fortissimo rumore, che mi sembrava provocato da vetri infranti. Erano circa le 4 e mezzo del mattino e io ho pensato che fosse il personale della Formula Ambiente, che si occupa della raccolta differenziata, che stava facendo particolare rumore, anche perché il giorno era proprio quello del ritiro del multimateriale». Con stupore e preoccupazione Maria Paola Lupo si è accorta solo la mattina seguente che davanti a casa dei genitori, palazzo Quinzio, in via dei Germanesi 3, a un passo da via Pollione, il rumore non era stato provocato dalla raccolta differenziata, ma da teppisti che avevano dato fuoco ai sacchi d’immondizia che trovavano vicino al portone d’ingresso. Che ha preso a sua volta fuoco. Sono stati proprio gli addetti di Formula Ambiente a spegnere il principio d’incendio, evitando che il fuoco si propagasse all’edificio. «Il portone storico ha avuto notevoli danni», spiega la Lupo, «ma per fortuna, grazie al provvidenziale intervento del personale di Formula Ambiente, le fiamme non si sono propagate, visto che il fuoco era già penetrato all’interno». La famiglia Quinzio ha sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri.
Ma l’episodio di via dei Germanesi non è stato l’unico. Gianni Di Censo di Formula Ambiente conferma che il personale ha dovuto darsi un bel da fare per spegnere tutti i focolai di incendio appiccati in nottata. Immondizia che bruciava è stata trovata sia in via Pollione, che in via Arcivescovado che, infine, in via degli Agostiniani. Tutte strade del centro storico. Due giorni prima c’era stato, invece, il caso della quindicina di ragazzi che erano penetrati all’interno dell’ex distretto militare e avevano provocato seri danni sia alla struttura (rompendo finestre e porte di vetro) sia ai libri conservati all’interno, alcuni molto antichi. Il caos era stato scoperto sabato sera dalla polizia municipale, a seguito della segnalazione di un cittadino che aveva riferito di aver visto i ragazzini che uscivano da lì.
A riguardo interviene anche il Comitato cittadino per la salvaguardia e il rilancio di Chieti che tanto si era battuto per trasferire nello stabile la ex biblioteca provinciale e farne così un polo culturale. «Il Comitato», scrive il coordindatore Giampiero Perrotti, «che già nel settembre 2014, al verificarsi di episodi simili, anche se meno devastanti, aveva sollecitato gli organi preposti ad assicurare la vigilanza, coglie l’occasione per chiedere con risolutezza un ulteriore scatto di responsabilità da parte degli enti interessati alle nuove destinazioni dell’ex Bucciante, aprendo i cantieri».