vigili e telecamere
Comandante sospeso 3 giorni Solidarietà dal sindacato
LANCIANO. «L’impianto di videosorveglianza nel comando di polizia municipale era voluto e auspicato da molti. Si è trattato solo di un ritardo burocratico nella firma dell’accordo sindacale». Il...
LANCIANO. «L’impianto di videosorveglianza nel comando di polizia municipale era voluto e auspicato da molti. Si è trattato solo di un ritardo burocratico nella firma dell’accordo sindacale». Il sindacato si schiera in difesa del comandante Guglielmo Levante, nella vicenda delle telecamere nella sede dei vigili, per la quale la commissione disciplinare del Comune ha sospeso per tre giorni l’ufficiale dal servizio.
«Nelle sedi dei comandi di polizia non dovrebbe mancare un impianto professionale di videosorveglianza, sempre più richiesto e sollecitato dagli stessi operatori», sostiene il dirigente sindacale del Sulpm e componente Rsu del Comune, Francesco Giancristofaro, «questo tipo di impianto non era presente nella vecchia sede, circostanza più volte evidenziata dal sindacato. Oltre che essere un valido deterrente per chi volesse commettere reati contro il patrimonio pubblico, queste dotazioni sono anche una tutela per il personale. Nella nuova sede l’impianto è stato realizzato con telecamere ben visibili e non nascoste, collegate in tempo reale con un monitor presente nella centrale operativa, quindi non c’era nessun intento di spiare il personale come qualcuno ha creduto in questi giorni. Deve far riflettere la circostanza che, dal giorno dell’inaugurazione della nuova sede fino a pochi giorni fa, a nessuno hanno dato fastidio queste telecamere».
La segnalazione alla commissione disciplinare comunale è arrivata in un esposto, che sollevava la questione della violazione della privacy. La mancanza dell’accordo sindacale sulla videosorveglianza prefigura una violazione dello Statuto dei lavoratori. «Nel successivo accordo sindacale, sottoscritto con la maggioranza dei componenti della rappresentanza sindacale unitaria del Comune, non ci sono stati intoppi di alcun genere», sottolinea Giancristofaro, «anzi, l’uso dell’impianto di videosorveglianza è stato condiviso in pieno da tutte le sigle sindacali. L’intoppo che si è creato è riconducibile solo ed esclusivamente a un ritardo burocratico nella sottoscrizione dell’accordo sindacale. Questa circostanza doveva essere tenuta in considerazione dall’amministrazione comunale, visto anche che il tipo di impianto non è idoneo né finalizzato al controllo dei lavoratori. Il comandante Levante si è sempre distinto per professionalità e rettitudine, improntata al rispetto delle norme, ma soprattutto per onestà. Si è trattato di un mero ritardo burocratico dovuto all’elevato carico di lavoro al quale il funzionario viene sottoposto quotidianamente, e per altri motivi che questo sindacato sta ricercando e dai quali potrebbero emergere responsabilità più gravi in capo a soggetti esterni al corpo di polizia municipale». (s.so.)
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