Consorzio rifiuti, accuse su gestione e conti

Fara Filiorum Petri, Montanaro: bilancio approvato da 7 Comuni su 20 e dopo 4 assemblee a vuoto

FARA FILIORUM PETRI. «Approvato dai soli rappresentanti di 7 comuni su 20 e ben oltre i termini dopo quattro assemblee andate a vuoto, il bilancio consuntivo 2012 del Consorzio dei rifiuti del Chietino certifica definitivamente il fallimento gestionale del consorzio e della partecipata Consac». È un attacco duro quello di Sergio Montanaro, tra i fondatori di Ideabruzzo e consigliere a Casalincontrada, uno dei venti Comuni consorziati, dopo il via libera alla chiusura contabile venuto in grande ritardo a causa delle morosità a carico di diversi centri consorziati.

«I sindaci», incalza Montanaro, «sono responsabili del mancato controllo della gestione finanziaria e progettuale del Consorzio, dell’operato di Consac e della scarsa se non assente tutela dei dipendenti e degli abitanti dei venti Comuni consorziati. Molti di loro», osserva, «si sono dimostrati solidarmente irresponsabili per aver permesso, con il loro benestare manifestato nelle varie assemblee e soprattutto con la loro assenza, di trascinare i gravi problemi sperando in soluzioni che non ricadano su di loro in questo momento preelettorale. Si evidenzia nuovamente la cattiva e irresponsabile guida avuta a capo del consorzio da parte dei precedenti Cda e specialmente dei passati presidenti, della cui gestione sarebbe da verificare la legittimità di molti atti che hanno autorizzato spese di denari pubblici senza raggiungere alcun risultato né dal punto di vista operativo né tanto meno finanziario. Sarebbe opportuno e necessario», chiarisce Montanaro, «accertare la reale natura e le origini vere dei gravi problemi finanziari e gestionali, e per questo continuo a consigliare all’attuale presidente Adamo Carulli di avere il coraggio di commissariare il consorzio e quindi Consac proprio per fare chiarezza e non illudersi il problema sia stato risolto con l’approvazione del bilancio, avvenuta in assenza, tra gli altri, dei due passati presidenti Mario Di Paolo e Concetta Di Luzio».

Le prospettive del duo Consorzio-Consac non sono rosee, per Montanaro. «Se questo fosse avvenuto in una azienda privata, questi amministratori sarebbero già tutti a casa da tempo. Dal 2004», spiega, «si sono spesi inutilmente 59mila euro per un impianto di compostaggio che non vedrà mai la luce, ci sono debiti per centinaia di migliaia di euro, ingiunzioni da progettisti non pagati per 154mila euro, da Ecolan per servizi di smaltimento non pagati pari a 800mila euro, interessi passivi, storni selvaggi a favore di Comuni morosi e senza contestazioni. C’è poi la piattaforma ecologica in costruzione di Fara, costo 200mila euro, su un terreno non di proprietà del Consorzio ad oggi sequestrata, che ha già sforato il budget e vi sono problemi per il saldo del finanziamento».

Francesco Blasi

©RIPRODUZIONE RISERVATA