Chieti

Ruba sedici confezioni di salmone al supermercato: preso. “Scusate, avevo fame”

15 Aprile 2025

Un ladro seriale, originario della Romania e residente a Scafa, catturato dalla polizia dopo il furto al Conad di Chieti. Lui tenta di giustificarsi

CHIETI. Ruba 16 confezioni di salmone affumicato in un supermercato, ma viene scoperto e arrestato dalla polizia. Alexandru Iancu, 31 anni, da 15 in Italia, originario della Romania e residente a Scafa, è finito in manette dopo il furto aggravato messo a segno al Conad di viale Abruzzo, non lontano dallo stadio Guido Angelini: a inchiodarlo alle sue responsabilità sono stati gli agenti della squadra volante di Chieti.

Tutto comincia intorno alle cinque e mezza del pomeriggio di sabato. Una pattuglia, impegnata nei controlli disposti dal questore Aurelio Montaruli per combattere i reati predatori (in particolare furti e rapine), nota un giovane con un atteggiamento sospetto che, alla vista dell’auto della polizia di Stato, cerca di allontanarsi in fretta. Gli agenti lo bloccano e gli chiedono i documenti. Dalla successiva verifica in banca dati emerge che il trentunenne ha una sfilza di precedenti, principalmente per furto. A questo punto i poliziotti, diretti dal sostituto commissario Andrea D’Angelo, decidono di perquisirlo. I sospetti si dimostrano fondati perché Iancu, all’interno di uno zaino che porta in spalla, nasconde ben 16 confezioni di salmone affumicato per un peso complessivo di cinque chilogrammi di prodotto. Il ladro fornisce giustificazioni tutt’altro che convincenti nel tentativo di farla franca. Prima sostiene che quelle confezioni le ha prese dal frigo di casa, poi cambia versione: «Le ho rubate a Scafa». Ma è solo una messinscena, anche perché il supermercato Conad è distante solo qualche metro. Così trascorrono pochi minuti e il romeno non può fare altro che confessare. Subito dopo, i poliziotti contattano il direttore del supermercato, che non si era ancora accorto del furto. Iancu finisce dunque in manette e, su disposizione del sostituto procuratore Lucia Anna Campo, viene portato nella camera di sicurezza della questura. Fin qui, la cronaca del blitz.

Ieri mattina, il giudice Luca De Ninis ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare dei domiciliari, considerando «l’estrema pericolosità sociale dell’imputato, desumibile dall’elevato numero di condanne riportate per lo stesso reato», «la mancanza di documentabili fonti di reddito lecite» e «l’evidente» rischio che l’uomo possa tornare a rendersi protagonista di episodi analoghi.

Il pm d’aula Simonetta Aleo aveva chiesto il carcere. «Chiedo scusa per quello che ho fatto», ha ripetuto l’arrestato, difeso dall’avvocato Irene D’Alberto, «no, non volevo rivendere il salmone, ma mangiarlo».

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