CUPELLO
Derubato il padre di Selvaggia Lucarelli: indagati donna delle pulizie e marito
Spariti numerosi oggetti in argento e gioielli, fra i quali l’anello nuziale, poi rivenduti in un compro oro di Vasto. I due coniugi di 44 e 46 anni avrebbero anche utilizzato il bancomat dell'anziano
CUPELLO. Gli hanno portato via persino l’anello nuziale. Nicola Lucarelli, 90 anni, il padre di Selvaggia, la nota giornalista, scrittrice, opinionista televisiva e conduttrice radio, è stato derubato a più riprese nella sua casa di Cupello. Dall’abitazione sono spariti numerosi oggetti in oro e argento, ai quali si aggiungono i soldi prelevati con la carta bancomat. Ora la donna che si occupava delle pulizie nell’abitazione dell’anziano e il marito di quest’ultima sono accusati di furto e utilizzo indebito di strumenti di pagamento, «con l’aggravante di aver commesso il fatto con l’abuso di relazioni domestiche e per avere approfittato di circostanze di luogo e di persona, in riferimento all’età, tali da ostacolare la privata difesa».
LE ACCUSE
Il sostituto procuratore della Repubblica di Vasto Vincenzo Chirico, dopo gli accertamenti portati avanti dai carabinieri, ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. M.F., 46 anni, e il coniuge A.M., 44 anni, hanno colpito «in tempi diversi e con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso» tra aprile e giugno di quest’anno. E non è finita qui, perché l’uomo è riuscito a ottenere un ricavo di 2.943 euro vendendo parte della refurtiva a un compro oro di Vasto. In particolare, in base alle contestazioni del pubblico ministero, la donna – che aveva libero accesso all’abitazione, essendo addetta alla pulizia – e il marito si sono impossessati di due alzatine, due sottobicchieri, altrettanti cucchiaini, undici cucchiai, cinque vassoi, tre bicchieri, una ciotola, una paletta e un coperchio con una piccola statua, tutti in argento. E ancora: un anello nuziale, un braccialetto, due piastrine e una fede, tutti in oro giallo. Sono i furti più odiosi, quelli che fanno più male. Non solo per i ricordi di una vita che vengono fatti sparire in un attimo, ma per le ferite che lasciano alle vittime vulnerabili, in un’età in cui si dovrebbero ricevere solo premure.
LADRI SENZA SCRUPOLI
Sono scomparsi anche una spilla con una pietra arancione, un paio di orecchini con pietre rosse, altri cinque vassoi, due cesti, due ciotole, sei bollitori, due porta candela, un piccolo scrigno, un fermacarte risalente al 1969 e un altro raffigurante delle foglie. I ladri non hanno risparmiato neppure un pela verdure, quattro saliere, un porta tovagliolo, tre forchette, diciotto coltelli e sei oggetti raffiguranti frutta e ortaggi.
PRELIEVI INDEBITI
Furti in casa, ma non solo: gli indagati sono finiti nei guai anche per aver utilizzato indebitamente la carta bancomat di Nicola Lucarelli, intascando somme contanti. Più nello specifico, sono cinque i prelievi contestati per un totale di 1.000 euro, ritirati a Cupello il 19 e il 24 giugno scorsi agli sportelli automatici della Bper di via Roma, della Banca popolare di Puglia e Basilicata di via Istonia e della Bcc di via Mazzini.
L’ITER
Gli indagati, difesi dall’avvocato Alessandro Orlando, hanno venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti o chiedere di essere interrogati. Poi la procura deciderà se sollecitare l’archiviazione o il rinvio a giudizio. Nicola Lucarelli potrà decidere di costituirsi parte civile e chiedere il risarcimento dei danni.
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