Diciottenne in coma: si stringe il cerchio sull'aggressore

19 Ottobre 2020

Primo rapporto dei carabinieri in procura sul ragazzo, ancora grave in Rianimazione, a Pescara, colpito con un pugno alla testa

LANCIANO. Un primo rapporto è stato rimesso dai carabinieri alla procura di Lanciano in merito all'aggressione a un diciottenne del posto che resta grave in Rianimazione di Pescara, con coma farmacologico indotto, dopo interventi chirurgici per ridurre un ematoma e bloccare un'emorragia. Il giovane, che era con amico maggiorenne e un'amica minorenne, è stato aggredito l'altra notte da un gruppo di cinque ragazzi mentre erano sulla zona binari dell'ex stazione Sangritana, in pieno centro a Lanciano, dove nei fine settimana i ragazzi, molti minori, si ritrovano per bere e fare uso di sostanze stupefacenti.

Lanciano: aggredito da una baby gang, è in coma a 18 anni

L'indagine dei carabinieri prosegue per identificare gli appartenenti al gruppo assalitore, che sarebbe composto da almeno tre minori, e proprio uno di loro avrebbe sferrato un unico poderoso pugno alla testa del 18enne, sulla parte parietale sinistra. L'indagine è coordinata dal procuratore capo Mirvana Di Serio e dal pm Serena Rossi con l'apertura di un fascicolo per lesioni gravissime. Si valutano altre ipotesi di reato, ma la rissa è per ora esclusa. Del grave episodio un'informativa è stata tramessa anche alla procura minorile dell'Aquila. Secondo fonti investigative si sarebbe vicini all'identificazione dei responsabili del violento episodio. Anche oggi sono stati risentiti i due amici del ferito e altri giovani testimoni, oltre ad analizzare nuovamente i frammenti delle telecamere di sorveglianza, alcune non funzionanti, ed altre che non puntavano direttamente sul luogo dove è avvenuta l'aggressione. All'incontro in procura erano presenti il comandante provinciale dei carabinieri di Chieti, il colonnello Alceo Greco, il maggiore Vincenzo Orlando, comandante della compagnia di Lanciano e il tenente Giuseppe Nestola a capo del Norm.