ORTONA
Dune di Tollo da tutelare, ma "vietate" agli ambientalisti / VIDEO
Paletti, cartelli e filo di canapa negati dal Comune ai volontari del Coordinamento che organizzano comunque un presidio e sollecitano l'intervento della Regione: "Enti inadempienti"
ORTONA. "Dopo decenni di chiacchiere sulla tutela dell'ambiente e dell'ecosistema in Abruzzo siamo ancora a questo punto. Auspichiamo, seppur con poca speranza, un ravvedimento operoso da parte del Comune": sono le conclusioni alle quali giungono gli ambientalisti riuniti nel Coordinamento delle Dune bene comune dopo il presidio nella spiaggia libera delle dune di Tollo nel corso del quale i volontari hanno informato e mostrato ai bagnanti i cartelli che avrebbero voluto installare a tutela della zona, delle uova del fratino, _ l'uccellino simbolo della spiaggia protetta _, del Giglio di mare, del Verbasco e più in generale dell'intero ecosistema dunale.
Un'iniziativa annunciata da tempo ma che, come dicono gli ambientalisti, il Comune di Ortona ha negato all'ultimo momento. Per questo il Coordinamento sollecita la Regione a prendere una posizione decisa a favore dell'attività delle associazioni. Di fronte anche alla adempienze alle quali gli enti, come appunto Comuni e Regione, devono attenersi.
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Gli ambientalisti ricordano infatti che è la stessa ordinanza balneare della Regione all'art.7 ad imporre addirittura come obbligatoria la delimitazione delle aree dove nidifica il Fratino. Non solo: rammentano che è la stessa Regione (alla quale comunque le associazioni avevano inviato la comunicazione fin da gennaio) ad aver richiesto la massima tutela delle dune di Ortona e che è lo stesso Piano marittimo del demanio regionale ad imporre a tutti gli Enti, in primis ai comuni, l'obbligo di tutelare la biodiversità costiera. "E poi", aggiungono in una nota, "ci sono la legge regionale 45 del 1979 e le direttive comunitarie a tutelare in maniera specifica le formazioni dunali chiedendone la delimitazione". "Eppure", desumono al Coordinamento davanti all'autorizzazione negata, "per gli Enti inadempienti i problemi sono i volontari del Fratino e del Giglio di Mare".
Ma perché il Comune avrebbe ostacolato i volontari ? Questa la versione degli ambientalisti: "Dopo un silenzio di sei mesi il Comune di Ortona ha pensato bene di inviare una nota il 10 giugno, il giorno prima dell'avvio della delimitazione, in cui sostiene da un lato di non essere competente e dall'altro dichiarando che tali "recinzioni" (!) costituirebbe "occupazione di suolo demaniale marittimo" e addirittura "ostacolo alla libera fruizione da parte della collettività di ampi tratti di spiaggia" e che l'operazione "se posta in essere sarà a responsabilità diretta degli esecutori".
Recinzioni incompatibili? "Impossibile", sostengono al Coordinamento, "nella nostra lettera comunicavamo con tanti di planimetria l'intenzione di voler delimitare le dune della stazione di Tollo con piccoli paletti e un semplicissimo cordino di canapa comprati da noi stessi, e non crediamo proprio che alcuni semplici paletti, ai quali avrebbe dovuto pensare il Comune, potessero costituire una forma di abusivismo su un tratto di spiaggia che sarebbe dovuto essere tutelato". (a.mo.)
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