Emergenza acqua a Guardiagrele Il Comitato riunisce i cittadini

Sabato manifestazione al teatro Garden con l’invito esteso a tutti i sindaci del comprensorio Il portavoce Primavera: «I serbatoi di accumulo costruiti nel Settanta oggi sono insufficienti»

GUARDIAGRELE. La città che reclama l’acqua potabile si prepara all’appuntamento del Garden, sabato alle 18. A suonare la carica del Comitato civico è Gino Primavera, tra i fondatori e portavoce del movimento. E l’accento è sull’emergenza del 2013, aumentata sotto il peso della manutenzione carente al sistema delle sorgenti superificiali dell’Avello e aggravata dalla mancata dichiarazione dello stato d’emergenza estivo, meccanismo che secondo il protocollo d’intesa firmato la scorsa primavera in municipio avrebbe vincolato l’Aca (gestore delle vicine sorgenti del Foro) a deviare verso Guardiagrele 45 litri al secondo in luogo dei 30 già erogati per convenzione con la Sasi, il gestore pubblico del ciclo idrico integrato per il Chietino.

«L’acquedotto dell’Avello», attacca Primavera, «perde acqua dappertutto, alla sorgente il cattivo funzionamento del “materassino” filtrante, non soggetto a ripristino e manutenzione da più di venti anni, dissipa nel torrente almeno 10 litri di acqua al secondo, mentre le sorgenti Mucchia, che potrebbero dare altri 5 litri di acqua al secondo, e di ottima qualità, sono abbandonate».

Dalla sua costituzione avvenuta sul finire dell’estate del 2012, il Comitato ha scartato la via della protesta in favore della collaborazione con enti e amministrazioni coinvolti nei programmi di interesse collettivo, strategia utilizzata anche nella mobilitazione contro la centrale a biomasse che doveva sorgere a Piano Venna.

Le rivendicazioni sull’acqua poggiano sull’analisi della situazione idrica che sarà distribuita sabato ai partecipanti. «I serbatoi di accumulo», osserva Primavera, «sono assolutamente insufficienti al fabbisogno attuale, poiché vennero concepiti e costruiti negli anni ’70 del secolo scorso, quando gli allacci alla rete erano una frazione di quelli attuali. E l’usura del tempo», prosegue, «causa nella rete di distribuzione perdite stimate intorno al 40 per cento, che dovrebbero semmai aumentare per effetto del ciclo continuo di interruzioni e ripristini che con i loro colpi d’ariete ripetuti danneggiano ulteriormente le condutture, richiedendo peraltro un’attenzione massima alla qualità dell’acqua messa in discussione dagli sbalzi di pressione».

La tesi del Comitato sul versante gestionale e politico è chiara. «I sindaci dei Comuni serviti dal sistema dell’Avello (Pennapiedimonte, Casacanditella, Orsogna, San Martino sulla Marrucina e Filetto oltre a Guardiagrele, ndc) sono ormai il braccio politico della società erogatrice, a un tempo soci e rappresentanti dei rispettivi Comuni, ma di fatto rappresentanti e garanti di una politica spartitoria dei partiti che nominano il consiglio di amministrazione a uso e consumo degli interessi di parte». Tesi che il Comitato illustrerà sabato al Garden, dove tutti i sindaci sono stati invitati.

Francesco Blasi

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