Ex Burgo, l’amianto fa paura
Lavori di bonifica, l’allarme dei cittadini dello Scalo.
CHIETI. Ex Burgo piena di amianto. Da qualche settimana nell’ex cartiera si stanno eseguendo lavori di bonifica e messa in sicurezza prima della demolizione dello stabilimento. Ma i cittadini dello scalo hanno paura perché non sanno come stanno procedendo i lavori e così scrivono a procura, prefetto e forze dell’ordine. Un gruppo di cittadini, sotto il nome di Chietiscalo.it che ha come portavoce Roberto Di Monte, ha scritto anche a Arta, comando di polizia ambientale, commissario della Asl e al sindaco, al quale speficamente chiede, nel suo ruolo di rappresentante dei cittadini di intervenire in fretta. «L’amianto presente all’interno della ex Burgo è tantissimo», dice Di Monte, «Ce n’è di tutti i tipi, coperture e tubazioni in fibrocemento (eternit) più o meno in buono stato che rappresentano una gran parte e fanno meno paura, ma anche grandi quantità di amianto friabile come pennellature o tessuti usati per la coibentazione di tubature e apparecchiature varie e questa parte è quella che desta più preoccupazione».
I cittadini sostengono che da qualche settimana si fanno lavori di bonifica e messa in sicurezza di gran lena e lontano da occhi indiscreti. La gente però non sa cosa stia accadendo. «Se le operazioni di bonifica non dovessero essere effettuate correttamente», continua Di Monte, «c’è il rischio che milioni di particelle di amianto vadano disperse nell’ambiente e la nostra salute messa in serio pericolo». I lavori precedono la demolizione della ex cartiera per far posto al progetto Centro in Te, sul quale c’è già un accordo di programma, che prevede la realizzazione di insediamenti di energia rinnovabile e una scuola internazionale di volo. Il gruppo di cittadini però chiede chiarezza e produce un documento nel quale vengono dichiarate tutte le perplessità sui lavori di bonifica e chiesti controlli sul loro svolgimento. «Da 10 giorni», dice Di Monte, «che abbiamo inviato il documento e nonostante si tratti di un argomento piuttosto serio e con tutte le connotazioni di urgenza possibili, ancora noi cittadini siamo all’oscuro di tutto, non abbiamo avuto alcuna risposta.
Un altro timore si aggiunge alla paura dell’amianto e si chiama burocrazia». Di Monte si domanda quale istituzione abbia la competenza per poter avere accesso allo stabilimento al fine di controllare la buona esecuzione dei lavori di bonifica dell’amianto alla ex Burgo, che richiedono un protocollo specifico e l’utilizzo di ditte specializzate. I cittadini si rivolgono in primis al sindaco al quale chiedono un interessamento rapido e risposte subito. «Nel frattempo», annuncia Di Monte, «noi cittadini ci stiamo attrezzando, e crediamo che la burocrazia e il disinteresse delle istituzioni siano un pericolo che non si può e non si deve correre, una nuova mobilitazione è nell’aria e, se non avremo risposte in tempi brevi, si concretizzerà prima che nell’aria finisca l’amianto».
I cittadini sostengono che da qualche settimana si fanno lavori di bonifica e messa in sicurezza di gran lena e lontano da occhi indiscreti. La gente però non sa cosa stia accadendo. «Se le operazioni di bonifica non dovessero essere effettuate correttamente», continua Di Monte, «c’è il rischio che milioni di particelle di amianto vadano disperse nell’ambiente e la nostra salute messa in serio pericolo». I lavori precedono la demolizione della ex cartiera per far posto al progetto Centro in Te, sul quale c’è già un accordo di programma, che prevede la realizzazione di insediamenti di energia rinnovabile e una scuola internazionale di volo. Il gruppo di cittadini però chiede chiarezza e produce un documento nel quale vengono dichiarate tutte le perplessità sui lavori di bonifica e chiesti controlli sul loro svolgimento. «Da 10 giorni», dice Di Monte, «che abbiamo inviato il documento e nonostante si tratti di un argomento piuttosto serio e con tutte le connotazioni di urgenza possibili, ancora noi cittadini siamo all’oscuro di tutto, non abbiamo avuto alcuna risposta.
Un altro timore si aggiunge alla paura dell’amianto e si chiama burocrazia». Di Monte si domanda quale istituzione abbia la competenza per poter avere accesso allo stabilimento al fine di controllare la buona esecuzione dei lavori di bonifica dell’amianto alla ex Burgo, che richiedono un protocollo specifico e l’utilizzo di ditte specializzate. I cittadini si rivolgono in primis al sindaco al quale chiedono un interessamento rapido e risposte subito. «Nel frattempo», annuncia Di Monte, «noi cittadini ci stiamo attrezzando, e crediamo che la burocrazia e il disinteresse delle istituzioni siano un pericolo che non si può e non si deve correre, una nuova mobilitazione è nell’aria e, se non avremo risposte in tempi brevi, si concretizzerà prima che nell’aria finisca l’amianto».