Ex Burgo, solo energie pulite
Stop all’impianto di pirolisi per i rifiuti in Valpescara
CHIETI. Cambia pelle il piano di riconversione produttiva della vecchia cartiera, questa volta con la possibilità di ripescare subito i circa 200 lavoratori collocati in cassa integrazione. La Burgo group ha presentato un nuovo progetto che sarà portato presto alla approvazione dell’amministrazione comunale. Rispetto alla prima formulazione, scompaiono la piattaforma ecologica e l’impianto di pirolisi. Che saranno sostituiti da un ampliamento del fotovoltaico, quindi della produzione di energia rinnovabile. Un cambio di progettualità che segna non soltanto un importante successo sul fronte della tutela ambientale. Ma perché si è arrivati a una nuova formulazione dell’intervento? A spiegarlo è l’assessore comunale all’urbanistica, Valter De Cesare. «E’ necessario rammentare», annota De Cesare, «che per effetto della legge regionale numero 15 del 2008, l’area ex Burgo e i relativi edifici dismessi risultano vincolati a destinazione d’uso industriale o artigianale».
II gruppo Burgo aveva presentato a luglio un primo progetto, articolato in due tempi. In pratica, la Burgo chiedeva di poter procedere immediatamente alla demolizione della ex cartiera. Richiesta poi bocciata dal Comune, proprio perché il piano di riconversione non era finalizzato a un uso produttivo dell’area secondo le indicazioni della legge 15. «Quel programma», prosegue De Cesare, «non poteva essere approvato per due principali motivi: il primo, legato alla incompatibilità dell’impianto di pirolisi e della piattaforma ecologica rispetto al circostante tessuto urbano. Il secondo motivo, è legato al vincolo di destinazione d’uso produttivo imposto dalla legge 15, per il quale il centro di formazione aeronautico proposto nel quadro del programma In.Te non risultava compatibile. Trattandosi inoltre di un intervento la cui realizzazione risulta legata al finanziamento Cipe e al connesso, lungo iter richiesto per il contratto d’area, l’obiettivo di ricollocare i lavoratori Burgo sarebbe stato conseguito non certo a breve termine».
Si è dunque deciso di riformulare il progetto. Rimodulazione che a questo punto permetterà, secondo le stesse previsioni dell’assessore, di ricollocare in tempi brevi i cassintegrati della ex Burgo con l’immediata approvazione di uno stralcio del programma iniziale. «Per queste nuove iniziative» chiarisce De Cesare, «non sono necessari fondi pubblici, pertanto non è necessario attendere il finanziamento Cipe. Quanto alla previsione del grande progetto di ricerca e formazione in campo aeronautico, vero cuore del programma di riconversione originariamente elaborato, sarà necessario procedere a una integrazione o alla modificazione della legge regionale 15, che dovrà quindi prevedere per l’area Burgo anche la possibilità di interventi di formazione e ricerca».
II gruppo Burgo aveva presentato a luglio un primo progetto, articolato in due tempi. In pratica, la Burgo chiedeva di poter procedere immediatamente alla demolizione della ex cartiera. Richiesta poi bocciata dal Comune, proprio perché il piano di riconversione non era finalizzato a un uso produttivo dell’area secondo le indicazioni della legge 15. «Quel programma», prosegue De Cesare, «non poteva essere approvato per due principali motivi: il primo, legato alla incompatibilità dell’impianto di pirolisi e della piattaforma ecologica rispetto al circostante tessuto urbano. Il secondo motivo, è legato al vincolo di destinazione d’uso produttivo imposto dalla legge 15, per il quale il centro di formazione aeronautico proposto nel quadro del programma In.Te non risultava compatibile. Trattandosi inoltre di un intervento la cui realizzazione risulta legata al finanziamento Cipe e al connesso, lungo iter richiesto per il contratto d’area, l’obiettivo di ricollocare i lavoratori Burgo sarebbe stato conseguito non certo a breve termine».
Si è dunque deciso di riformulare il progetto. Rimodulazione che a questo punto permetterà, secondo le stesse previsioni dell’assessore, di ricollocare in tempi brevi i cassintegrati della ex Burgo con l’immediata approvazione di uno stralcio del programma iniziale. «Per queste nuove iniziative» chiarisce De Cesare, «non sono necessari fondi pubblici, pertanto non è necessario attendere il finanziamento Cipe. Quanto alla previsione del grande progetto di ricerca e formazione in campo aeronautico, vero cuore del programma di riconversione originariamente elaborato, sarà necessario procedere a una integrazione o alla modificazione della legge regionale 15, che dovrà quindi prevedere per l’area Burgo anche la possibilità di interventi di formazione e ricerca».