ASCOLI PICENO
Ex carabiniere ucciso, fermo convalidato ai due coniugi
Sulla coppia, che vive a Spinetoli e rigetta l'accusa, si ipotizza il concorso in omicidio premeditato di Antonio Cianfrone
ASCOLI PICENO. Il gip del Tribunale di Ascoli Piceno Annalisa Giusti ha convalidato il fermo di indiziato di delitto disposto dalla procura a carico di Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli, i coniugi originari di Taranto, da anni residenti a Spinetoli (Ascoli Piceno) accusati in concorso di omicidio premeditato e porto abusivo di arma, in relazione all'uccisione di Antonio Cianfrone, avvenuta lo scorso 3 giugno. Quella mattina, l'ex comandante dei carabinieri di Monsampolo del Tronto (dal 2015, sospeso dal servizio), 50 anni, di origini abruzzesi, è stato freddato con quattro colpi di arma da fuoco mentre faceva jogging.
Su richiesta del procuratore Umberto Monti, il giudice ha contestualmente emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per entrambi gli indagati contestando gli stessi addebiti. L'udienza si è svolta in video conferenza. Dal tribunale di Ascoli, il giudice Giusti e il procuratore Monti si sono collegati prima con il carcere di Ascoli dove è detenuto Spagnulo e poi con quello femminile di Teramo, dove è rinchiusa la moglie, che è stata raggiunta nel frattempo dal loro legale. I coniugi Spagnulo si sono dichiarati estranei all'omicidio. «Entrambi hanno replicato ai passi contenuti nel decreto di fermo su tempi e modalità analizzando le foto estrapolate dalle telecamere di sicurezza che, secondo l'autorità giudiziaria, sono posizionate in varie zone dei potenziali percorsi effettuati dai presunti autori del delitto» ha riferito al termine l'avvocato Alessandro Angelozzi. «Ho obiettato al giudice che a mio avviso non vi sono i gravi indizi di colpevolezza che giustifichino il provvedimento di fermo emesso a carico dei miei assistiti».
Il giudice ha infine convalidato il fermo e disposto la carcerazione per i coniugi Spagnulo che restano dunque detenuti.