CHIETI

Ferrara: pronti a Class Action contro ACA

Si inasprisce la posizione del Comune per i disagi sulla gestione dell'emergenza idrica. Protesta vicina al salto di qualità

CHIETI - Il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, ha inviato una lettera aperta ad Aca, l'azienda comprensoriale acquedottistica, evidenziando i costanti disagi causati ai cittadini e alle attività commerciali dal mancato rispetto degli annunciati orari di chiusura dell'erogazione idrica, a differenza di altri Comuni, pure serviti da Aca, come Pescara, San Giovanni Teatino, Spoltore, Cepagatti, Francavilla al Mare, nei quali vengono rispettati come lo stesso Ferrara ha verificato telefonando ai rispettivi sindaci. E si dice pronto a intraprendere una class action con i cittadini: "Com'è noto - scrive Ferrara - , da sempre confido nella correttezza dei rapporti istituzionali, ma la situazione attuale mi vede dalla parte dei cittadini, pronto a porre la questione nelle sedi ufficiali di confronto fra Comune e società, ma soprattutto a intraprendere, con loro, anche la strada di una class action capace di far valere ragioni semplici, il rispetto degli orari dati, qualora la situazione rimarrà invariata". Sul piano delle conseguenze pratiche che si verificano ogni volta, Ferrara evidenzia, fra l'altro, che "un cittadino che deve fare una doccia dopo una giornata di lavoro o un esercizio pubblico che vive di clientela, specie d'estate, non possono più fidarsi di un avviso di interruzione dell'acqua stabilito alle 22.30 e che invece si concretizza alle 21.00, oppure di ripristino che al mattino invece che alle ore 6 avviene alle 9. Io e i miei cittadini siamo perfettamente consapevoli di tutto - sottolinea il sindaco di Chieti - , ma non vogliamo essere presi più in giro. Inviateci bollettini veritieri - è l'esortazione ad Aca - ove ci sia congruenza tra gli orari dichiarati e quelli realmente osservati. Chiedo ad Aca rispetto come Sindaco di una città da settimane a rischio igienico-sanitario e ad alta possibilità di default degli esercizi commerciali". "L'acqua è un bene essenziale, è un diritto, oltre che un servizio per la comunità - conclude la lettera di Ferrara: nel 2024 non è possibile tale stato di fatto in una città capoluogo di provincia, che con tutte le sue difficoltà deve scontare anche quella di un'emergenza così sensibile, ma che va affrontata con il rispetto e la correttezza che si devono a una società civile".