Frana anche la strada che scende alla caletta
L’estate che non va: due smottamenti a Ferruccio chiudono ai bagnanti uno dei posti più suggestivi
ORTONA. È bella e impossibile, magica ma abbandonata. Località Ferruccio, piccolo tratto costiero ortonese tra Punta Torre Mucchia e Ripari di Giobbe, è sicuramente uno dei posti marini più belli di Ortona. La caletta, però, deve far fronte ad una mancanza di interventi che ne stanno minando l’accessibilità in questa stagione estiva. Le piogge degli ultimi mesi, infatti, hanno provocato ben due frane sulla zona, su cui non sono stati ancora presi provvedimenti per la messa in sicurezza. Ferruccio è molto frequentata, soprattutto dalla gente locale, che apprezza la bellezza della natura in questo angolo di paradiso.
Fino a qualche tempo fa il tratto era raggiungibile con le vetture, seppur si dovesse percorrere un sentiero non proprio agevole. Sul luogo, piccoli corsi d’acqua si riversano in mare direttamente dalla scarpata soprastante attraversata dalla ferrovia. Sono presenti anche dei canali di scolo che permettono alle acque di riconfluire prima di terminare in mare. E proprio dalla mancata manutenzione di questi canali si originano le frane che attanagliano l’intera collina.
Le gallerie aperte vicino alla caletta si stanno richiudendo di terra e detriti che scivolano giù dal costone, trasportati dalla corrente dei ruscelli. Gli stessi detriti terminano anche in mare, provocando una chiazza ben visibile nelle limpide acque del posto. Solo negli ultimi giorni il Comune è intervenuto, facendo installare due anelli di cemento all’ingresso della strada che porta al mare e sbarrando in tal modo l’accesso. Un atto dovuto per la pubblica sicurezza, anche se i bagnanti continuano ad attraversare l’area, tanto da aver creato dei passaggi tra le sterpaglie e le frane per raggiungere la spiaggia. E su questa, adesso, c’è un alto livello di pericolosità: lingue di terra si sbriciolano quotidianamente dalla collina rendendo difficile anche un intervento di soccorso, qualora ce ne fosse bisogno. Detto, infatti, che per le vetture è impossibile raggiungere la zona, anche l’ipotetico atterraggio di un elisoccorso sarebbe improbabile. La caletta, dunque, ha bisogno di sistemazione affinché venga preservata la sicurezza dei bagnanti e tamponato quello che potrebbe diventare un disastro ecologico.
Alfredo Sitti
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