Genitori uccisi figlio indagato non parla davanti ai periti

VASTO. Marco Del Vecchio tace. Ieri mattina, l’uomo accusato di avere ucciso con 100 coltellate i genitori, ha ripetuto un copione che va avanti ormai da un mese. Nonostante i ripetuti solleciti, Del Vecchio non ha aperto bocca se non per chiedere accanto a sé la presenza dell’avvocato Raffaele Giacomucci.

Il perito nominato dalla difesa, la criminologa Simonetta Costanzo, ha provato a sollecitare qualche reazione. È stato tutto inutile. L’atteggiamento dell'indagato, determinato e ostinato, è stato interpretato dall’accusa come assoluta capacità di discernere, intendere e volere. Il silenzio potrebbe costare caro a Marco Del Vecchio.

Il perito del Gup, Ferruccio Canfora, qualora la prossima volta Del Vecchio dovesse insistere con questo atteggiamento, chiuderà la perizia, anche se parziale. La criminologa Roberta Bruzzone che rappresenta la parte lesa assistita dall’avvocato Gianni Menna, ha rilevato nell’atteggiamento meno ostile dell’indagato piccoli passi in avanti. L’incidente probatorio è stato aggiornato all’8 gennaio 2013. Un lasso di tempo durante il quale l’avvocato Giacomucci cercherà di convincere il proprio cliente a collaborare con periti e investigatori.

«Eppure nel primo interrogatorio, due giorni dopo il delitto, Marco aveva cominciato a raccontare quello che aveva fatto nelle ore antecedenti l’omicidio dei genitori. Poi si è dichiarato innocente. Da quel momento non ha più aperto bocca», commenta Giacomucci perplesso e preoccupato. «Ritengo sia la prova dei grandi problemi che affliggono quest’uomo. Il suo comportamento rivela una personalità molto sofferente», insiste il difensore. L’accusa e la parte civile non la pensano allo stesso modo. È probabile che anche il nuovo sopralluogo nella casa del delitto avvenga dopo le festività natalizie. (p.c.)

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