CASALBORDINO

Gettò la moglie dal ponte nell’Osento, confermata la condanna a 14 anni

5 Gennaio 2025

Il 26 dicembre 2021, subito dopo pranzo, Bernardone raggiunse il ponte sul fiume Osento e gettò la moglie di sotto. Poi raggiunse la caserma dei carabinieri e si costituì. In molti a Casalbordino credono nell’infermità mentale dell’uomo, che è attualmente libero e abita in un paese del Molise

CASALBORDINO. L'ultima parola sulla tragedia che il 26 dicembre 2021 sconvolse Casalbordino, la daranno i giudici della Corte di Cassazione. L’avvocato Vincenzo Cocchino che difende Angelo Bernardone, il 76enne che quel giorno gettò la moglie dal ponte sul fiume Osento, e che per questo è stato condannato a 14 anni di reclusione, conferma che sta valutando l'opportunità di ricorrere al terzo grado di giudizio.

La Corte d’appello dell’Aquila ha confermato due mesi fa la sentenza di primo grado emessa dalla Corte d'assise di Lanciano e la condanna dell'anziano. Qualche giorno prima di Natale sono state rese note le motivazioni della sentenza rimarcando la confessione immediata dall’uxoricida e il fatto che lo stesso imputato ha più volte asserito di essere in preda a un raptus che gli ha impedito di ragionare. I giudici hanno compreso le condizioni dell’uxoricida al momento dell'uccisione della moglie, Maria Rita Conese, 72 anni. L’avvocato Cocchino insiste sulla seminfermità mentale dell’anziano che al momento del fatto era totalmente incapace di intendere e volere. Una tesi che a Casalbordino sono in molti a condividere.

Bernardone è reo confesso. Non ha mai cercato di nascondere il suo gesto: da subito ha raccontato tutto. Da 3 anni non può rientrare in Abruzzo. All'uomo è stato vietato di andare all'estero e di risiedere nella provincia di Chieti. Attualmente è libero e abita in un paese del Molise dove resta in attesa del giudizio definitivo della Cassazione. Il processo in appello si è svolto in camera di consiglio in forma cartolare. La discussione in presenza è stata sostituita dallo scambio di note scritte contenenti istanze e conclusioni delle parti. Va dato atto ai figli che, nonostante il grande dolore, non lo hanno abbandonato. Un comportamento che non stupisce chi conosce la famiglia.

Nessuno a Casalbordino si sarebbe aspettato una simile tragedia. Il 26 dicembre 2021, subito dopo pranzo, Bernardone raggiunse il ponte sul fiume Osento e gettò la moglie di sotto. Poi raggiunse la caserma dei carabinieri e si costituì. I militari si precipitarono nel punto indicato dall'uomo sperando di trovare la moglie ancora viva. Per la donna però non c'era più nulla da fare. Maria Rita Conese era malata di Alzehimer, una patologia che aveva stressato e depresso il marito. La situazione era peggiorata nel periodo natalizio. «Non ce la facevo più, ho visto tutto nero», disse l'uomo ai carabinieri raccontando di avere chiesto più volte aiuto per la moglie senza ottenerlo. Un passaggio del quale sia i figli che i giudici hanno tenuto conto.

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