Giallo risolto: le ossa ritrovate sulla Maiella sono del fotografo scomparso sei anni fa

22 Settembre 2021

La scoperta grazie all'analisi del Dna: la morte di Valerio D'Ettorre provocata da un malore

CHIETI. La conferma è arrivata dal Dna: le ossa trovate sulla Maiella, a 2.450 metri d’altezza, sono di Valerio D’Ettorre, il
fotografo teatino sparito sei anni fa. Il medico legale Cristian D’Ovidio ha portato a termine la relazione sugli esami approfonditi svolti all’università d’Annunzio con la collaborazione dei genetisti forensi.

Sul fascicolo aperto dal pm Giuseppe Falasca può essere dunque cancellata la dicitura “morte presunta”: adesso hanno una paternità certa i resti rinvenuti da un turista lombardo il 17 agosto del 2020. Ed è possibile anche affermare come la morte di D’Ettorre, 59 anni, sia stata provocata da un malore.

Dai resti ossei del fotografo – rimasti esposti alle intemperie, in alta montagna, per ben cinque anni – non è stato facile estrarre il profilo genetico. Peraltro, per confrontare il Dna è stato necessario riesumare il corpo della madre di D’Ettorre, Maria Potere, morta nel 2015, un paio di settimane prima della sparizione di Valerio, e sepolta al cimitero di Chieti.

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