CHIETI
Gli speleologi si calano tra i reperti / VIDEO
Partono le ispezioni nei locali sotterranei del ’600 trovati in piazza San Giustino
CHIETI . Speleologi nelle viscere di piazza San Giustino per esplorare i reperti storici trovati durante i primi scavi, un locale sotterraneo con arco a botte risalente al ’600 e una cisterna. A effettuare rilievi fotografici e misurazioni, a partire dalle 8,30, saranno gli esperti dello Speleloclub di Chieti. Saranno loro a ispezionare le strutture ipogee rinvenute sotto la piazza, tra la cattedrale e il palazzo del tribunale.
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«I risultati», annunciano il sindaco Umberto Di Primio e l’assessore ai lavori pubblici Raffaele Di Felice, «saranno messi a disposizione dell’amministrazione comunale e della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggi d’Abruzzo». Una “radiografia” del sottosuolo che sarà utilizzata durante la progettazione.
Il Comune va avanti con i sondaggi nell’area ma c’è il rischio concreto che piazza San Giustino resti con gli scavi transennati almeno per un anno: allo stato, il progetto di riqualificazione della piazza è solo un’idea embrionale e non è né definitivo né esecutivo. Significa che gli architetti e gli ingegneri di fiducia dell’amministrazione, già chiamati come consulenti esterni, dovranno lavorare ancora tanto per tradurre in pratica le intenzioni di rivoluzionare la piazza con meno parcheggi e forse con una fontana e l’antico mosaico riportato a vista. Ma l’aspetto determinante è un altro: il Comune non ha i fondi perché il milione e mezzo stanziato dal governo Gentiloni è stato bloccato dal governo Conte.