I medici di base: «Tagli irresponsabili nei centri montani»
Insorgono i responsabili dei posti di guardia sanitari in diversi Comuni con strade dissestate e spesso innevate
CASOLI. «Tagliare le guardie mediche nei paesi montani è da irresponsabili, da folli. Significa mettere a rischio la vita delle persone». È il duro commento di alcuni medici di base in servizio nei paesi del Sangro Aventino, dopo la notizia, da parte della Asl provinciale, della soppressione, entro il 31dicembre, di almeno sette postazioni sulle 12 dislocate nell’entroterra frentano e vastese.
A saltare sarebbero le sedi di San Vito, Quadri, Palena, Carunchio, Cupello, Scerni e Celenza sul Trigno. Una scelta frutto dell’applicazione di una direttiva che prevede una guardia medica ogni 3mila 600abitanti. «È un calcolo ragionieristico che non tiene conto della conformazione del territorio» dicono i medici «soprattutto arriva senza aver prima potenziato la rete dell’emergenza urgenza, come promesso. Un’ambulanza arriva da Casoli a Lama dei Peligni, ad esempio, dopo 45 minuti e ne impiega altrettanti per raggiungere l’ospedale. Ma spesso accade che l’ambulanza di Casoli è impegnata in un altro intervento, così bisogna attendere i mezzi in arrivo da Guardiagrele, Atessa o Lanciano. Arrivano tardi e la guardia medica è l’unica che può tamponare il ritardo con il proprio aiuto. Bisogna metterci nelle condizione di poter operare: se ci assegnano più paesi, distanti chilometri e raggiungibili con difficoltà per le condizioni delle strade, spesso innevate perché parliamo di paesi montani, è impossibile fare i soccorsi».
Basta leggere l’elenco dei Comuni per rendersi conto delle difficoltà degli operatori del soccorso. I medici di guardia di Lama dei Peligni, ad esempio, dovranno servire anche i Comuni gestiti dai medici di Palena, posto che questa sede chiuderà. Dovranno occuparsi dei residenti di Lama, Fara San Martino, Civitella Messer Raimondo, Taranta Peligna, Palena e Lettopalena. Andrà peggio ai colleghi di Villa Santa Maria che con la chiusura di Quadri gestiranno più di 10 Comuni.
«Chi ha fatto questa riforma non sa di cosa parla e non ha la minima idea di cosa significa spostarsi in montagna: qui 10 chilometri diventano il doppio. Senza contare» protestano i medici «delle ricadute disastrose che si avrebbero sui Pronto soccorso ospedalieri che verrebbero intasati, visto che spesso fungiamo da filtro evitando le prestazioni da codice bianco». (t.d.r.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA