I parenti e gli amici di Lorena ascoltati ancora dagli inquirenti

29 Agosto 2024

Gli investigatori convocano di nuovo le “persone informate sui fatti” per la morte in casa della 53enne Continuano gli accertamenti sul materiale sequestrato nell’abitazione e sul telefono della vittima

ORTONA . Nei giorni sono stati riascoltati nuovamente parenti e amici di Lorena Paolini, la 53enne uccisa nella sua abitazione di strada Sant’Elena undici giorni fa. E tra questi in particolare la sorella Silvana, che in seguito ha parlato di un diverbio che ci sarebbe stato la mattina del delitto tra Lorena e il marito Andrea Cieri, attualmente unico indagato nel fascicolo per omicidio volontario aggravato aperto dal pm Giuseppe Falasca, che sta coordinando le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Ortona. Un diverbio che verosimilmente è oggetto di approfondimenti da parte degli inquirenti. «Lui mi diceva che ha avuto un piccolo diverbio con mia sorella»: questo ha tra l’altro affermato Silvana in occasione di una delle interviste rilasciate nei giorni scorsi. Una delle ultime, visto che ora i familiari di Lorena hanno deciso di non comparire più in televisione. Cosa che, dall’altro lato, hanno sempre evitato i parenti di Cieri.
Le indagini proseguono con il massimo riserbo. Non ci sono stati sopralluoghi ulteriori nella villetta trifamilaire dove il 18 agosto è morta la 53enne, madre di due figlie di 16 e 18 anni, una delle quali era in casa al momento dell’omicidio, ma ha detto di non aver sentito nulla perché dormiva. Non ci sono stati altri sopralluoghi perché i carabinieri hanno portato via praticamente tutto: tutto quello che può essere utile a fornire elementi utili sul delitto, a partire dall’individuazione dell’arma utilizzata per strangolare Lorena alle spalle, come si suppone in base a quanto trapelato finora dai rilievi sul cadavere e dall’autopsia eseguita dal medico legale Cristian D’Ovidio, per i cui risultati bisogna attendere sessanta giorni.
Resta avvolta nel mistero quindi la fine di Lorena Paolini, il cui corpo non è stato ancora restituito alla famiglia in attesa soprattutto degli accertamenti per individuazione dell’oggetto che, stretto al collo, ne ha causato il decesso. Non è quindi stato ancora possibile fissare data e luogo del funerale, che quasi certamente si svolgerà senza un annuncio preventivo, con una cerimonia riservata e lontano dalle telecamere.
Continuano così le indagini che, oltre a nuovi colloqui con il pm e con i carabinieri con le “persone informate sui fatti”, puntano molto anche sul telefonino della vittima: l’analisi tecnica dello smartphone della 53enne è stata affidata al consulente informatico Davide Ortolano, ingegnere pescarese incaricato di scandagliare i dati che possono aiutare a ricostruire sia le ultime ore della vittima, sia i suoi rapporti ed eventuali contrasti, non solo all’interno della famiglia, come pure ogni genere di confidenza che possa aver affidato a una chat.(a.rap.)
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