Iacchetti in Abruzzo: strade rotte, sberle ai politici / Video
L’attore e comico ospite di un agriturismo tra Villa Santa Maria e Pennadomo: qui c’è il paradiso ma non lo sfruttate
VILLA SANTA MARIA. «Sono capitato in un paradiso terrestre ma c’è un problema: per salirvi c’è una strada che bisognerebbe prendere i politici e dargli quattro sberle». Non le manda a dire, l’attore comico e conduttore televisivo, Enzo Iacchetti ospite di un agriturismo lungo la strada Villa Santa Maria-Pennadomo, che si affaccia sul lato occidentale del lago di Bomba, cibo ottimo, ricettività invidiabile, e il luogo: un paradiso! L’attore, che dal 1994 conduce insieme al suo collega e amico Ezio Greggio il telegiornale satirico Striscia la notizia, mette il dito nella piaga di un intero territorio: la viabilità. E, appunto, ospite della struttura ricettiva, ha girato un video che il Centro ha pubblicato sul sito internet.
«La provincia di Chieti dovrebbe essere orgogliosa di avere posti come questi. Questa è una realtà straordinaria, un patrimonio da difendere», è sincero l’attore nato in provincia di Cremona nel 1952, parla con il suo solito stile senza asprezza ma con fermezza, usando forse a sua insaputa quel motto latino Castigat ridendo mores (corregge i costumi ridendo) e in questo caso il “costume” da correggere è il malcostume di non avere attenzioni per la viabilità, vergogna e indecenza di una Regione. Il Sangro-Aventino, fermandoci solo a una parte della Regione (ma lo schema potrebbe essere usato come modulo per il resto dell’Abruzzo), hanno delle risorse turistiche-ambientali-enogastronomiche che attirano migliaia di visitatori. Basti pensare alle Grotte del Cavallone, tra Taranta e Lama dei Peligni, o al Castello medioevale di Roccascalegna, al Castello ducale di Casoli, alle Cascate del Verde di Borrello, ai tanti borghi, ai santuari e laghi e agriturismi e ricettività in generale. Realtà incastonate in un ambiente ancora immacolato e a misura d’uomo. Tutto ciò è, il più delle volte, quasi irraggiungibile per strade rotte, pericolose, non curate e prossime al collasso; in una parola “sgarrupate”. Gli abitanti dei luoghi quasi ci hanno fatto l’abitudine in quell’atavica consuetudine che le genti di questa Regione hanno: adattarsi alle difficoltà, al tempo, alle disgrazie, alla natura e alle strade rotte. Ma abitudine non deve essere. E neanche vale più la consueta e oramai impudica risposta degli amministratori: «sono finiti i soldi».
«Bisogna aiutarli questi giovani a non farli andare via», auspica Iacchetti che conclude: «Comuni, Province, Regione, date una mano a questa gente». Sarebbe il caso, forse, che insieme agli spot per incrementare il turismo nella nostra Regione qualcuno facesse andare anche quello di Iacchetti, così da sensibilizzare politici e amministratori a investire sulle strade e infrastrutture in generale.
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